L’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) dell’Emilia-Romagna ha pubblicato un documento a supporto dei comuni per effettuare valutazioni sull’integrazione di sistemi fotovoltaici e agrivoltaici.
Il documento intitolato “Fotovoltaico e agrivoltaico – Domande e risposte” contiene riflessioni su 20 quesiti ipotetici che vanno dalla necessità di realizzare impianti fotovoltaici e agrivoltaici, alla ricerca d’equilibrio tra occupazione di aree, accettabilità sociale e compatibilità ambientale, fino al ruolo dei comuni.
Le valutazioni dei comuni, scrive Anci, devono avere carattere prettamente tecnico-amministrativo: “il Comune ha il ruolo meramente amministrativo di valutare il rispetto delle normative sovraordinate. In particolare fa riferimento alla legislazione nazionale che definisce questi impianti di pubblica utilità, indifferibili e urgenti e alle eventuali integrazioni regionali. Se tali norme sono rispettate, il funzionario comunale deve dare il proprio assenso, perché un diniego esporrebbe sé stesso e il Comune a un ricorso amministrativo e a richieste di danni”.
Rispondendo alla domanda “Perché tante richieste di installazione di impianti fotovoltaici in Emilia-Romagna?”, l’Anci sostiene che nella regione il fotovoltaico è l’unica tecnologia che garantisce una produzione di energia rinnovabile in quantità adeguata ai consumi.
L’Emilia-Romagna non ha ancora pubblicato la propria legge sulle aree idonee. Tuttavia, stando a quanto dichiarato a pv magazine Italia da Irene Priolo, assessora all’Ambiente della regione, i comuni avranno un ruolo da protagonisti nella definizione delle stesse.
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