LCOE netto dell’agrivoltaico elevato inferiore del 10% rispetto al fotovoltaico tradizionale, dice Althesys

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Al 2030 saranno 7,75 i GW di agrivoltaico avanzato ed elevato installati in Italia. Lo ha detto Alessandro Marangoni, AD di Althesys Strategic Consultants, anticipando i risultati dello studio “L’agrivoltaico crea valore condiviso con il territorio” durante il convegno annuale dell’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (Aias), tenutosi ieri a Napoli.

“Nel dettaglio il dato è composto da: 1,55 GW di impianti assegnati al bando PNRR, 600 MW di installazioni stimate al 2024 (≃ 10% elevato), 650 MW stimati derivanti dalla riapertura del bando PNRR, 60 MW di agrivoltaico elevato approvato post Linee Guida MASE e 5,5 GW di progetti di agrivoltaico elevato con richiesta di autorizzazione”, ha scritto Aias nel comunicato stampa, aggiungendo che le richieste complessive di autorizzazione per progetti dichiarati agrivoltaici si attestano a 53 GW a fronte di un divario da colmare rispetto al target PNIEC al 2030 di 42 GW.

Secondo lo studio di Althesys Strategic Consultants, l’LCOE “netto” dell’agrivoltaico elevato, considerando quindi le esternalità positive apportate dai sistemi, si attesterebbe nel range 48,3-57,2 €/MWh; mentre l’LCOE del fotovoltaico nelle stesse geografie si attesta nella fascia 52,8-65 €/MWh.

Lo stesso studio riporta che i benefici economici per il sistema Italia sono stimati in 11,8 miliardi di euro e comprendono il valore aggiunto generato in ogni settore (6,6 miliardi), l’effetto leva sull’indotto nel resto dell’economia del Paese (2,9 miliardi) e i benefici ambientali (2,3 miliardi). Gli addetti stabili (occupati per 10 anni) aggiuntivi per il sistema economico sono stimabili in circa 19.000 unità.

“Le ricadute per il settore agricolo risultano nettamente positive: 1,7 miliardi di euro attualizzati e 4,6 miliardi cumulati in 35 anni (da 2025 al 2058)”.

Giancarlo Ghidesi, vicepresidente di Aias, ha presentato gli ambiti di sviluppo delle matrice della recente Certificazione agrivoltaico sostenibile (AS), annunciando che sarà accessibile ai primi audit da maggio.

La matrice si sviluppa su quattro ambiti principali: agricoltura (attività agricola, adeguatezza strutture, gestione e monitoraggio attività); caratteristiche tecnologiche del sistema (energia, impatto fisico dell’impianto, integrazione delle strutture, LCA, gestione rifiuti); aspetti sociali del paesaggio (impatti sul sistema agricolo-paesaggistico, biodiversità e qualità ecosistemica, rete ecologica e comunità locali); sicurezza (conformità normativa, valutazione del rischio, DPI e protezione impiantistica).

“I benefici della certificazione AS, che è volontaria, vanno dall’aumento della credibilità e della reputazione che di sicurezza degli impianti. Vuole essere inoltre, un valido indicatore per i decisori della pubblica amministrazione, nell’analisi dei progetti in fase autorizzativa”, ha detto Ghidesi.

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