dall’edizione speciale di pv magazine a Key 2025
Lo sviluppo di grandi batterie per lo stoccaggio delle rinnovabili ha fatto registrare un’impennata negli ultimi due anni e ha visto diverse aziende italiane entrare con decisione in questo mercato.
Rinascita Holding ha attualmente in sviluppo oltre 2,5 GW di batterie sul territorio italiano con due procedimenti in iter autorizzativo per un totale di circa 600 MW e altri 700 MW in fase avanzata di progettazione.
“I driver di localizzazione che abbiamo seguito sono stati la presenza di connessioni in stato avanzato – stazioni Rete elettrica di trasmissione nazionale (RTN) autorizzate o in avanzato stato di autorizzazione – e la forte presenza sul nodo di impianti di produzione ad energie rinnovabili”, ha detto a pv magazine Italia Roberto Rolando, responsabile dell’ingegneria e socio dell’azienda, aggiungendo che l’analisi orografica ha portato a scartare i siti con maggiori pendenze o prossimi a zone di allagamento. Questo per ridurre al minimo i costi per le opere civili e la modificazione del territorio.
“La fase progettuale è forse l’aspetto più delicato poiché bisogna pensare alla reale cantierabilità degli interventi fin da subito, prestando specifica attenzione a viabilità e spazi di manovra dei mezzi”, ha detto Rolando, spiegando che la dimensione e il peso dei container richiede gru di “notevole portata”. Questi aspetti contribuiscono “ad una attenta definizione” di pacchetti stradali, sottoservizi e verifica dei raggi di manovra. Pur non rientrando tra le attività sottoposte al D.P.R. 151/2011, l’installazione di sistemi di accumulo comporta, infatti, un aggravio del rischio di incendio.
“Il Dipartimento dei Vigili del fuoco, con la circolare n. 21021 del 23 dicembre 2024, ha emanato le linee guida che stabiliscono sia i criteri per l’analisi dei rischi sia le misure di sicurezza antincendio da applicare nella progettazione, realizzazione e gestione di dispositivi elettrochimici per lo stoccaggio dell’energia”, ha ricordato Rolando.
Passando a considerazioni di mercato, Rolando riporta che, in pochi mesi, il contesto è mutato diverse volte. “Inizialmente l’opportunità del Macse ha generato forte interesse per le soluzioni stand alone. Tuttavia, Terna ad oggi non ha ancora comunicato la data del primo bando che probabilmente permetterà l’iscrizione al meccanismo nella seconda parte del 2025.
Lo slittamento della pubblicazione delle Regole Tecniche definitive e dello specifico contingente pensiamo possa essere dovuto alla volontà di esperire una procedura più competitiva possibile. A tale scopo il ministero e Terna probabilmente attendono che si chiarisca la situazione del permitting e che gli operatori possano autorizzare il maggior numero di impianti possibili”, ha aggiunto.
Rolando ricorda che i cambiamenti introdotti con l’entrata in vigore del nuovo Testo Unico Rinnovabili (D.Lgs. 190/2024) hanno ridefinito le competenze in tema autorizzativo. “Il D. Lgs., in vigore dal 30 dicembre 2024, attribuisce la competenza al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione e l’esercizio di impianti di potenza inferiore o uguale a 200 MW alle regioni. In questo contesto si prevede un notevole decongestionamento del carico di lavoro gravante sul Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), che rimane competente per il rilascio delle autorizzazioni solo degli impianti di potenza superiore a 200 MW. Questo permette alla commissione di processare un numero più ridotto di procedimenti, rimandando in regione la maggior parte dei procedimenti”, ha detto Rolando.
L’autorizzazione unica rilasciata all’esito del procedimento comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. Questa ha anche validità di variante urbanistica. I progetti non sono soggetti a valutazione di impatto ambientale ma, ai sensi del D.Lgs. 190/2024, richiedono un’intesa regionale per essere perfezionati. Rinascita Holding ritiene che l’aspetto dimensionale sia rilevante poiché, pur prevedendo una diminuzione dei costi rilevante nei prossimi anni, si tratterà sempre di una componente capital intensive. La società ha deciso di presentare solo progetti di potenza superiore ai 200 MW.
“Questo per due ragioni fondamentali: attestarsi su centrali a 380 kV già in fase avanzata autorizzativa e autorizzare centrali di stoccaggio di capacità rilevante, collocandosi in un segmento di mercato meno affollato e con probabile priorità procedurale”.
Mauro Moroni, fondatore & AD di Kaizen Invest Holding, è un secondo sviluppatore con una pipeline importante in Italia. “Sono coinvolto come co-developer e consulente in oltre 2 GW di progetti di batterie, per oltre 16 GWh di capacità installabile”, ha detto l’ingegnere marchigiano.
Moroni spera di raggiungere lo stato di Ready-to-build (RTB) di almeno 500 MW di progetti nei quali è coinvolto e di partecipare alla prima asta del Macse. Secondo Moroni, il Macse o il Capacity Market (CM) sono entrambi meccanismi di incentivazione, ma per investitori di diverso tipo: il Macse è più adatto ai fondi di investimento, mentre il CM è più coerente con le necessità degli operatori industriali.
“Quel che è certo è l’inizio dell’era delle batterie anche in Italia”, ha detto a pv magazine Italia, confermando la valutazione positiva del testo unico sulle rinnovabili per il mondo dello stoccaggio. A livello di criticità Moroni sottolinea la nuova circolare antincendio. “Questa ha reso già non costruibili o problematici molti progetti fatti da consulenti non specializzati, e quindi necessitanti di varianti di layout e/o di potenza e capacità. Vedo questo un fattore critico che chi progetta, e chi acquista progetti, deve tenere ben a mente.
Altro tema sono le connessioni, per le quali verranno premiati i progetti più maturi e concreti in questo senso”. Secondo Moroni, il focus è stato inizialmente il Sud, ma il Centro ed il Nord Italia sono sempre più interessanti. Questi progetti avranno inoltre un effetto positivo sui progetti fotovoltaici. “I progetti di stoccaggio potrebbero avere un effetto sicuramente positivo: da un lato potrebbero migliorare l’effetto duck curve tipico delle regioni a più alta penetrazione delle rinnovabili, dall’altro faranno considerare sempre più l’opzione storage anche in impianti agrivoltaici, fotovoltaici, C&I. Questo anche in ottica autoconsumo o PPA, a causa della forte contrazione dei prezzi dell’ultimo anno e in taluni casi ancora in corso”.
I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.
Inviando questo modulo consenti a pv magazine di usare i tuoi dati allo scopo di pubblicare il tuo commento.
I tuoi dati personali saranno comunicati o altrimenti trasmessi a terzi al fine di filtrare gli spam o se ciò è necessario per la manutenzione tecnica del sito. Qualsiasi altro trasferimento a terzi non avrà luogo a meno che non sia giustificato sulla base delle norme di protezione dei dati vigenti o se pv magazine ha l’obbligo legale di effettuarlo.
Hai la possibilità di revocare questo consenso in qualsiasi momento con effetto futuro, nel qual caso i tuoi dati personali saranno cancellati immediatamente. Altrimenti, i tuoi dati saranno cancellati quando pv magazine ha elaborato la tua richiesta o se lo scopo della conservazione dei dati è stato raggiunto.
Ulteriori informazioni sulla privacy dei dati personali sono disponibili nella nostra Politica di protezione dei dati personali.