La Ragioneria Generale dello Stato (RGS) ha “bollinato” il testo del cosiddetto decreto-legge Agricoltura sancendo, dunque, il trovato accordo tra Quirinale e Palazzo Chigi. L’articolo 5 “Disposizioni finalizzate a limitare l’uso del suolo agricolo”, che limita il fotovoltaico a terra sui terreni agricoli, amplia ai progetti finanziati dal PNRR l’esenzione dai limiti imposti.
La querelle tra gli uffici legislativi del Colle e il Consiglio dei Ministri si è risolta stralciando la parte del testo relativa all’accorpamento della società Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Sin) nell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
L’articolo 5 che tanto interessa e minaccia il mondo del fotovoltaico è leggermente variato nella forma rispetto all’ultima bozza analizzata su queste pagine. Nel testo “bollinato” sono aggiunti a quelli esenti dalle limitazioni anche i progetti finanziati con il PNRR e “dal Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC) di cui all’articolo 1 del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59″. Rimane, inoltre, il lascia passare per gli impianti destinati alle comunità energetiche mentre è rimosso il riferimento all’autoconsumo.
Il comma 2 dell’articolo 5, infine, stabilisce che sono escluse dalle nuove limitazioni “le procedure abilitative, autorizzatorie o di valutazione ambientale già avviate” all’entrata in vigore del decreto-legge.
Il Dl Agricoltura entrerà vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Da allora decorrerà il termine di 60 giorni per la conversione in legge.
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