Fotovoltaico da 5 MW presso l’area industriale ex Facep. Nascerà una comunità energetica in provincia di Mantova?

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A Soave di Porto Mantovano si sta discutendo sul progetto ideato da GABOGAS 2 Srl di installare un impianto fotovoltaico di circa 5 MW, riqualificando così l’ex area industriale Facep, azienda che produceva fabbricati in cemento armato, fallita e dismessa nei primi anni Novanta.

La premessa per contestualizzare il fermento è questa: l’area fu acquistata all’asta circa una ventina di anni fa e nel 2008, a seguito di alcune necessarie bonifiche ambientali svolte da GABOGAS 2, tra cui la completa rimozione di amianto, la zona è stata considerata adatta ad uno sfruttamento residenziale.

pv magazine Italia ha intervistato Gimmy Galvagni, presidente di GABOGAS 2.

Qual è la motivazione principale che vi ha spinto nell’area dell’ex Facep a Soave?
L’area Ex Facep non è più attiva da circa 30 anni. Da parte dell’attuale proprietà c’è sempre stata attenzione e volontà di riconvertire l’area, in quanto consapevoli dell’alterazione ambientale/paesaggistico che la stessa produceva all’ambiente di pregio circostante. Nel tempo è stata valutata la possibilità di riconversione, con varie destinazioni urbanistiche, che purtroppo non hanno trovato un riscontro favorevole del mercato. Oggi la pianificazione comunale (PGT) assegna a tale area la destinazione a PII (programma integrato d’intervento – Ambito misto a prevalenza residenziale). Da un’analisi commerciale in zona, da anni non c’è domanda di nuova residenza; la frazione non trovandosi nella direttrice principale verso il capoluogo, non è appetibile all’utente che vuole spostarsi in periferia, pertanto la previsione appare eccessivamente sovrastimata e inattuabile. Per tali ragioni il comune stesso ha concordato recentemente con noi che tale utilizzo non rientra negli interessi della zona, mancando de facto domanda di nuove unità abitative.

Quali sono le prospettive per il futuro dell’area e come potrebbe essere influenzata dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico?
Piuttosto che costruire immobili che rimarrebbero vuoti e che impatterebbero comunque sul paesaggio, riteniamo che l’idea di demolire i vetusti fabbricati esistenti per poi installare un impianto fotovoltaico possa essere un’operazione in grado di accontentare tutti. Da un lato si riqualificherebbe un’area – che è inoltre prossima al Bosco Fontana – da una obsoleta costruzione che è in contrasto col paesaggio, e dall’altra non si impatterebbe ulteriormente con grandi costruzioni ma, anzi, si utilizzerebbe la zona per produrre energia rinnovabile, anche a favore degli abitanti della zona.

La conversione dell’area rappresenta  quindi un miglioramento delle condizioni attuali?
Assolutamente sì, sia in termini di paesaggio che ambiente. Infatti, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico con opere opportune di inserimento ambientale, come già concertato nei primi appuntamenti con le autorità competenti, in termini di paesaggio in zona costituisce un vantaggio visivo, ma anche per le emissione di polveri nell’atmosfera. Per ultimo, ma di primaria importanza, è la creazione di un vantaggio per la frazione in termini energetici mediante la creazione della comunità energetica. Per quel che riguarda il rispetto paesaggistico della zona, ad esempio, stiamo collaborando anche con esperti agroforestali per piantare lungo i confini del futuro impianto specie autoctone utili alla fauna locale che, inoltre, limiterebbero ulteriormente il già ridotto impatto visivo di un impianto fotovoltaico.

Quali sono le opere compensative che realizzerete?
Con l’attuale amministrazione nell’ambito della procedura, in riferimento alla perequazione urbanistica, è stato chiesto  di realizzare delle opere di compensazione a servizio esclusivo della frazione consistenti in:
– Riqualificazione tratto di strada Soave: asfaltatura di circa 700m della strada di accesso alla frazione
– Realizzazione di pista ciclopedonale: recupero di una parte della Pista ciclopedonale esistente nella frazione di Soave e nel prolungamento della stessa fino al  Diversivo. Tale progetto è ovviamente concertato con l’amministrazione, con cui sono già state individuate delle prime idee circa l’ampiezza e il tipo di pavimentazione, l’illuminazione stradale, la creazione di aiuole, etc…
– Comunità energetica a servizio della frazione di Soave. Nei limiti previsti dalla normativa vigente la proprietà si impegna, in collaborazione con l’Amministrazione, a destinare una parte della potenza fotovoltaica per la realizzazione di impianti a servizio di almeno una CER sul territorio comunale afferente la cabina MT AC001E1240, preminentemente in frazione Soave, per un massimo di 466.800 W

Qual è il coinvolgimento della Soprintendenza e quali sono le procedure che la Provincia di Mantova deve seguire per rilasciare l’autorizzazione?
La Soprintendenza sarà chiamata ad esprimere parere nell’ambito della procedura di autorizzazione. L’impianto sarà soggetto ad Autorizzazione Unica, con valutazione di  esclusione o meno di impatto ambientale, e avrà come ente competente la Provincia di Mantova, di cui si occuperà L’arch. Monica Russo, Founder di Laboratorio5 di Brescia. Nel corso dell’ultimo anno, l’arch. Russo e la nostra società hanno svolto dei colloqui preliminari con la Soprintendenza, la Provincia e il Bosco Fontana.

Quale sarà il ruolo dei nuovi amministratori che si insedieranno dopo le elezioni?
Esaminare il progetto e sarà nostra cura incontrarli prima possibile; il comune esprime parere e la provincia autorizza. Attualmente abbiamo ottenuto un primo via libera dall’attuale giunta, arrivando all’accordo succitato comprensivo di opere di riqualificazione. Vista l’importanza del progetto per la zona, auspichiamo che la futura giunta sarà altresì favorevole al progetto, in quanto ideato coinvolgendo e consultando attentamente tutti gli enti preposti. E’ chiaro che l’intervento si pone in un panorama normativo, relativo al risparmio energetico, molto attuale e importante oggi. La creazione di una comunità energetica è un vantaggio non indifferente per la Comunità e rappresenta un’occasione importante per il comune di Porto Mantovano.

Area industriale ex Facep

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