Multicompel Technology, impresa di Ortona (CH) specializzata nell’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici, hanno constatato che è decuplicata la spesa con cui il comparto produttivo e la dimensione sociale hanno operato e vissuto fin dal 2004. Gli analisti dell’azienda hanno infatti messo a punto uno studio che conduce a una consapevolezza: “Nel comparto dell’energia sta accadendo ciò che fino ad oggi non si era mai verificato”.
“Il solare in autoconsumo è l’unica àncora di salvezza per le aziende italiane”, ha riportato in un comunicato l’azienda, sottolineando che gli operatori sul mercato elettrico hanno subito perdite negli ultimi anni stimabili in circa 120 miliardi di euro, dovute proprio ad un forte scostamento tra le loro previsioni dei prezzi sul mercato a termine ed i prezzi effettivi sul mercato elettrico giornaliero, che copre circa il 95% dei consumi totali del Paese.
Il passaggio successivo su cui punta il dito l’azienda è un aumento del costo dell’energia: “Le perdite dovranno essere recuperate nel tempo nell’unico modo possibile, ovvero attraverso una vendita con giusto margine dell’energia elettrica”.
Si tratta di una situazione che rende il solare ancora più competitivo, “potendo garantire anche alle aziende più piccole autoconsumi con prezzi intorno ai 160 euro a megawatt/ora, omnicomprensivi. Purtroppo, in Italia la produzione da fonte fotovoltaica ha ancora un peso troppo basso e dunque invece di sfruttare l’aumento delle ore di irraggiamento annue ci esponiamo ai rischi derivanti dal cambiamento climatico che si riflettono sui venti e sulla disponibilità di risorsa idrica”, hanno aggiunto gli analisti.
Uno studio precedente, sempre condotto da Multicompel Technology, aveva fatto emergere che il Levelized Cost Of Energy (Lcoe), il valore che misura i costi vita di un impianto energetico per la sua produzione, si è sensibilmente ridotto in Italia: “Grazie alle energie rinnovabili, attualmente sarebbe più basso dell’8% rispetto alla media europea. Nel dettaglio il Lcoe si è ridotto del 55% per l’eolico offshore, del 64% per l’eolico onshore e dell’87% per il solare”.
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