In occasione dell’assemblea generale dell’associazione Swissolar, è stato presentato un breve studio sul fabbisogno di manodopera qualificata dell’industria fotovoltaica in Svizzera. Lo studio mostra che l’industria impiega attualmente circa 11.000 equivalenti a tempo pieno (FTE) e che entro il 2035 saranno necessari quasi 20.000 FTE per raggiungere gli obiettivi della legge sull’elettricità, ovvero aumentare la produzione di elettricità fotovoltaica a 30 TWh/anno. Il Paese avrà quindi bisogno di formare e assumere circa 9.000 persone in più da qui ad allora.
Anche lo studio dei profili professionali richiesti mostra un cambiamento nel tempo. Nel 2022, la maggior parte del personale qualificato sarà assegnato all’installazione e al montaggio di impianti (46% in totale). Dal 2027 in poi, la quota di queste professioni rimane stabile, mentre aumenta la quota di “altre professioni”, che rappresentano lo smantellamento e il riciclaggio degli impianti. La produzione ha un ruolo minore (2%), poiché i moduli fotovoltaici sono quasi esclusivamente importati.
Infine, lo studio stima il fatturato del settore a circa 2 miliardi di franchi svizzeri nel 2022 (2 miliardi di euro) e a 3 miliardi di franchi svizzeri nel 2023. Questo dovrebbe salire a quasi 7 miliardi di franchi svizzeri entro il 2035 (per 30 TWh di elettricità fotovoltaica entro il 2035).
Sebbene nel 2023 siano stati installati oltre 1.500 MW di capacità fotovoltaica aggiuntiva, che rappresentano una crescita del mercato di oltre il 40% per il quarto anno consecutivo, il Paese si colloca al 22° posto in Europa in termini di produzione di energia solare ed eolica pro capite. Secondo uno studio della Fondazione svizzera per l’energia SES, in Svizzera solo il 9% del consumo domestico di elettricità è generato da pannelli solari e turbine eoliche.
Il 9 giugno, il popolo svizzero voterà sulla legge sull’elettricità, che propone obiettivi vincolanti e condizioni quadro favorevoli agli investimenti per promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili.
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