Progettazione, assemblaggio dei moduli, test in laboratorio e sul campo sono alcune della operazioni possibili grazie al nuovo laboratorio di prototipazione fotovoltaica dell’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research, un hub creato per consentire ad università e industrie di realizzazione nuove tecnologie.
“Nell’ambito della Rete IFV, ci siamo resi conto l’esistenza di un gap che andava colmato, unendo il mondo delle aziende con il mondo accademico dei centri ricerca. In Italia non ci sonno infrastrutture che possano aiutare le aziende a fare ricerca, a stretto contatto con le Università. Noi, grazie a finanziamenti in ambito PNRR, all’interno del progetto NEST, e grazie al finanziamento del progetto Canvas, siamo riusciti a finanziare questa idea”, ha spiegato a pv magazine Italia Davide Moser, Research Group Leader di Eurac Research, responsabile del gruppo di ricerca sul fotovoltaico.
“Il nuovo laboratorio, di fatto, è un’infrastruttura che mette in comunicazione ricerca e imprese, ma che connette anche imprese produttrici di componenti diversi e che qui possono testarne l’efficacia accorpandoli in un singolo modulo fotovoltaico”, ha aggiunto Moser.
“Si tratta di un laboratorio in grado di assemblare moduli fotovoltaici partendo dalla cella. Riusciamo ad effettuare la laminazione e a testare nuovi materiali, la durabilità, l’affidabilità e l’efficienza dei moduli fotovoltaici. Uno degli scopi tecnici principali di questo laboratorio è quello di consentire un rapido screening dei vari componenti e materiali che entrano nella composizione dei moduli solari. Presso la nostra struttura, i produttori di moduli fotovoltaici possono testare i cambiamenti che vorrebbero introdurre nei loro prodotti e misurarne l’efficacia”.
Il laboratorio di prototipazione fotovoltaica consentirà di fabbricare prototipi di moduli fotovoltaici e di determinarne l’affidabilità grazie ad attrezzature di processo che consentono di effettuare saldatura e laminazione, a strumentazione per i test di invecchiamento come camere climatiche e ad attrezzature di caratterizzazione per studiare i singoli componenti del modulo e le sue prestazioni.
Tra le operazioni, i tester di corrente e tensione permettono di misurare l’efficienza con cui il modulo converte la luce solare in elettricità. “All’interno del simulatore solare, la radiazione emessa da numerosi LED di colore diverso si fonde in un fascio di luce biancastra, che simula quella solare”.
Un altro passaggio è quello della camera climatica, dove i moduli vengono esposti a temperature estreme e a diverse percentuali di umidità per testare la resistenza dei dispositivi fotovoltaici alle condizioni ambientali in cui potrebbero venire a trovarsi una volta installato outdoor.
Entusiasta del nuovo laboratorio è Gabriella Gonnella, Junor Resercher di Eurac Research: “Si pensi all’agrivoltaico: un settore che necessita di pannelli che, essendo installati sopra le coltivazioni, non schermino completamente la radiazione solare, impedendo alle piante di crescere. Nel nostro laboratorio valutiamo le proprietà ottiche dei componenti dei moduli fotovoltaici, inclusa la quantità di luce che riesce ad attraversarli”.
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