Domenicali spiega a pv magazine i progetti BESS di Ingeteam in Italia

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pv magazine: Vi aspettate un effetto del DL Agricoltura sui progetti di storage?

Non ci aspettiamo effetti in modo diretto, non nel breve termine. In futuro in modo indiretto, potremo avere un effetto “negativo”. Potrebbero, infatti, diminuire il numero di nuovi impianti fotovoltaici e quindi anche la necessità di avere dei sistemi di accumulo, necessari quando c’è una elevata generazione di energia rinnovabile e la necessità del MACSE di fare energy shifting.  Nel breve e nel medio termine non ci aspettiamo, quindi, degli effetti significativi perché la normativa non è applicabile ai progetti già autorizzati.

Potreste presentare un possibile scenario per lo sviluppo del mercato BESS in Italia nei prossimi anni? Quali fattori saranno fondamentali per prevedere gli sviluppi in questo senso?

Lo sviluppo pianificato da Terna prevede un nuovo BESS installato entro il 2030 di 70 GWh, affinché questo scenario abbia luce, dobbiamo rispettare anche il compromesso di nuova generazione di energia rinnovabile prevista entro il 2030, quindi, in questo caso il decreto agricoltura, potrebbe incidere negativamente non rispettando l’incremento necessario al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal Europeo e potrebbero anche non essere più necessari altri BESS.

State lavorando a una serie di progetti BESS in Italia. Potete parlare dei principali?

Gli ultimi progetti di cui siamo particolarmente orgogliosi sono tre. L’impianto di Udine da 204 MW con capacità di 805 MWh è il più grande progetto BESS in Europa. È stata fatta la prima connessione. L’altro è l’impianto Porto Tolle (Rovigo) da 25 MW con capacità di 100 MWh che sarà concluso nei prossimi mesi.

L’altro progetto?

L’impianto de La Casella (Piacenza), con potenza di 70 MW e capacità di 340 MWh è il più grande progetto storage Utility scale in Europa entrato in funzione nel 2023. È conforme A79 e offre servizi di flessibilità alla rete elettrica nazionale e contribuisce all’adeguatezza del sistema elettrico. Per questo impianto abbiamo fornito 59 container batteria al litio, con valori nominali di 2,88 MW e 5,76 MWh, e 15 power station, dotate di inverter Ingeteam, trasformatore BT/MT, quadro di media tensione, trasformatore dei servizi ausiliari e quadro dei servizi ausiliari, il sistema di controllo (PPC/EMS) conforme A79 e il sistema di monitoraggio Ingecon Sun Scada. Questo progetto è stato installato in Nord Italia, ed è entrato in esercizio nel 2023, offre servizi di flessibilità alla rete elettrica nazionale e contribuisce all’adeguatezza del sistema elettrico. Lo sviluppo di questo sistema di accumulo giocherà un ruolo molto rilevante nel medio/lungo termine come di supporto alla Rete. Inoltre, darà un contributo determinante al processo di decarbonizzazione in Italia, come richiesto dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).

Perché questo progetto è importante?

Questo progetto rappresenta la transizione energetica verso un modello basato sulle energie rinnovabili, dove l’accumulo di energia gioca un ruolo fondamentale. Il cambiamento del modello energetico deve essere promosso con decisione e ambizione, non solo per realizzare un modello di energia pulita, ma anche perché le energie rinnovabili rappresentano la tecnologia di generazione più competitiva, stimolano il lavoro locale e sono le uniche che possono fornire l’autonomia energetica a qualsiasi paese. Per questo progetto si segnala che le Stazioni di Potenza sono al 100% di fabbricazione europea, così come l’integrazione delle batterie nei container, che è realizzata in Italia.

Quale il ruolo dello stoccaggio nella transizione energetica?

Lo stoccaggio di energia associato alle tecnologie rinnovabili gioca un ruolo chiave nell’avanzamento della transizione energetica e nell’elettrificazione dell’economia europea. La sua integrazione nel sistema elettrico del futuro porterà grandi vantaggi come rendere più flessibile e ottimizzato l’uso dell’energia disponibile, migliorare la qualità della fornitura di energia elettrica, integrare l’energia generata da fonti rinnovabili e garantire la stabilità e l’affidabilità della rete. Avere sistemi di accumulo di energia consente (tra le altre cose e come applicazione più elementare) di immagazzinare l’energia in eccesso nei momenti di alta produzione e bassa domanda e di smaltire l’energia immagazzinata nei momenti di produzione insufficiente e di domanda elevata.

Potreste spiegare quali siano le condizioni utili e/o necessarie per progetti BESS? Ravvisate un focus regionale?

Quando si partecipa alle aste è necessario dire dove sarà realizzato l’impianto e fare l’offerta che prevede un prezzo al MWh, che renderai disponibile a Terna per 15 anni per i loro servizi, ma Terna non ha reso noto dove servono i servizi di rete; normalmente servono dove c’è un’eccedenza di produzione di energia rinnovabile. Per semplificare, è un po’ una scommessa sapere se il progetto pensato di realizzare in una certa zona, collegata ad una determinata cabina primaria in alta tensione, sarà quella dove a Terna serviranno i servizi. L’accortezza è quella di valutare in quali cabine primarie potranno essere maggiormente richiesti tali servizi, ossia, quelle dove c’è una maggiore produzione di energie rinnovabili perché, se c’è energia in eccesso Terna la prende e la rimette in rete quando c’è meno produzione.

Potete spiegare le differenze dei progetti che parteciperanno al capacity market e al MACSE?

Il Capacity Market, approvato a giugno 2019 dalla Commissione europea, ha lo scopo di rendere il mercato dell’energia più efficiente, garantendo la sicurezza del sistema in caso di picchi di domanda. Il meccanismo prevede una remunerazione per gli impianti che si impegnano a garantire disponibilità per la produzione di energia. Normalmente sono progetti che non superano le 4 ore e non deve essere garantita una capacità per progetto, ma per cluster, ovvero, è possibile garantire un certo numero di MWh proveniente non da un singolo progetto ma, appunto, da un cluster. Per rendere più chiaro il funzionamento, faccio un esempio: “Ti rendo disponibili un certo numero di MWh presi da dieci progetti diversi, ovvero è possibile fare un mix di approvvigionamento da progetti già disponibili, realizzati anche nel passato, anche con energia rinnovabile prodotta con l’idroelettrico, per esempio; quindi, con diverse tecnologie, ma non saranno mai superiori alle 4h”.

Mentre il MACSE, dalle indicazioni di Terna, sembrerebbe avere progetti più convenienti e più richiesti sulle 8h, perché in questi casi occorre fare energy shifting (spostare l’energia in eccesso accumularla per poi restituirla), quindi, si presuppone che abbiano bisogno di maggiore capacità, per più tempo per rilasciarla quando è maggiormente richiesta, per esempio nelle ore notturne o in base alle stagioni.

Vi aspettate un effetto di saturazione all’aumentare della capacità BESS installata?

Non ci aspettiamo una saturazione. Sarà una valutazione del gestore di rete che richiederà solo i servizi necessari anche in funzione dell’evoluzione del mercato delle rinnovabili. Probabilmente i BESS aumenteranno in modo proporzionale alla crescita delle rinnovabili stesse, ma anche loro potranno continuare a crescere anche grazie ai sistemi di accumulo.

Gli investimenti in questo settore favoriscono lo sviluppo delle energie rinnovabili, e offrono un vantaggio competitivo importante per le aziende che si muoveranno per prime nel fornire servizi che rendono più flessibile e affidabile il sistema energetico. Investire in questi sistemi vuole dire diversificare le fonti di guadagno e ridurre i rischi legati alle energie rinnovabili, come il rischio di non bilanciare la domanda e l’offerta.

Per quanto riguarda le batterie non utility scale, quali sono i segmenti più importanti? Per le batterie in configurazioni CER, quali sono gli sviluppi che ci dobbiamo aspettare nei prossimi anni?

I segmenti più importanti sono il commerciale e l’industriale (C&I), in particolar modo in relazione alle CER. Gli sviluppi del settore saranno importanti solo nel momento in cui il mercato inizierà a comprendere gli importanti vantaggi delle Comunità Energetiche. Al momento, purtroppo, c’è molta disinformazione sia da parte dei politici sia dei giornalisti e questo causa anche una misconception da parte degli utilizzatori finali. La diffusione di notizie non complete, talvolta errate o false, non favorisce la diffusione del grande potenziale delle CER. La divulgazione di informazioni sbagliate sta contenendo il loro sviluppo e sfavorisce la loro diffusione.

Le CER sono molto vantaggiose sia per i privati sia per le imprese e potrebbe portare notevoli benefici alla loro economia, ma spesso, la stampa e i media nazionali, rispetto al tema delle rinnovabili usano una narrazione piena di concetti errati e negativi, con fini propagandistici anche a vantaggio di alcuni personaggi politici. È importante che i giornalisti e i politici siano più informati e competenti, per evitare di condividere e diffondere informazioni errate che contribuiscono alla diffusione di un sentiment negativo rispetto al settore delle energie rinnovabili. Fino a che questa tendenza, priva di contenuti tecnici puntuali, anche le CER faticheranno ad avere uno sviluppo ottimale e importante, perché la cattiva comunicazione demotiva e allontana gli utenti.

Eventuali altre considerazioni che vuole condividere…

Ognuno di noi, in particolare chi opera nel settore o ricopre ruoli che possono influenzare l’opinione pubblica, dovrebbe contribuire a diffondere, anche solo all’interno della propria realtà locale, informazioni corrette e comprensibili rispetto alle energie rinnovabili. Noi di Ingeteam Italia, per esempio, ci siamo impegnati a dare l’esempio concreto del valore intrinseco di questi progetti. Abbiamo, infatti, già da qualche anno, installato un impianto fotovoltaico sul nostro tetto e stiamo portando a termine la realizzazione di un parcheggio con le nostre colonnine per la ricarica delle auto elettriche o ibride, con un sistema di accumulo, tutto firmato Ingeteam. Il parcheggio sarà completamente autonomo, grazie anche alle pensiline fotovoltaiche che completeranno la copertura dell’area individuata. Un progetto che dovrà, non solo renderci autonomi nella ricarica delle nostre auto, ma da qui partirà anche un progetto CER per coinvolgere la cittadinanza e le aziende di Castel Bolognese, dove si trova la sede di Ingeteam S.r.l., e dei paesi limitrofi. Un progetto virtuoso che ci consentirà di raggiungere alcuni degli obiettivi ESG e servirà anche da vetrina, oltre a dare un esempio concreto di come una CER porta benefici a tutta la comunità che vi aderisce.

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