Il riciclaggio dei pannelli è in fase embrionale in Italia, ma l’aumento di questa attività è imminente, sia in termini di pannelli da smaltire e riciclare, sia in termini di qualità dei processo di riciclo.
“Considerando il processo di riciclo meccanico con frantumazione selettiva tramite piastre vibranti, da un pannello in silicio si raggiunge una riciclabilità superiore al 90%, con casi specifici che toccano il 99%”, ha dichiarato a pv magazine Italia Federica Savini, consulting team leader di Cyrkl Italia.
Cyrkl è una start-up green-tech nata a Praga nel 2019. L’azienda si definische come una piattaforma di “simbiosi”, con un focus su scambi di scarti e rifiuti industriali, dal vetro all’organico. Ha sviluppato un marketplace che consente alle aziende di creare annunci sugli scarti per trovare controparti interessate a riciclarle o riutilizzarle.
“In uscita alluminio, il cui valore di mercato dipende dalla borsa metalli, plastica (circa 16% del peso del pannello), vetro (70%), silicio (9%) e argento (0,05%). L’alluminio e la plastica sono i materiali più facilmente connessi sul nostro sito”, dice Savini.
Al momento il silicio, con delle contaminazioni di vetro, non può rientrare nel processo di produzione di pannelli, ma va venduto separatamente a fonderie. L’interesse per il silicio c’è, e si stanno valutando diverse strade.
“Cercheremo poi gli acquirenti per il silicio, ma dobbiamo prima aspettare le caratteristiche del silicio dai soggetti che svolgono il riciclo”. Cyrkl si sta ora focalizzando sul vetro.
Collabora in Italia con Sogliano Ambiente, centro di smaltimento privato in zona Cesena-Forlì, con linea di trattamento dei pannelli fotovoltaici separata dal resto dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Sogliano Ambiente svolge un trattamento solo meccanico, e non termico e chimico.
“Il valore del vetro dipende dal grado di purezza. Nel caso di Sogliano, il vetro ha le stesse caratteristiche di un vetro materia prima. Può quindi usato dalle vetrerie. In questo momento siamo in contatto con due vetrerie in Italia. In altri casi, quando il vetro è meno puro, può essere usato per la produzione di cemento o ceramica”, dice Savini.
Sogliano Ambiente è in grado di lavorare il pannello con o senza cornice. “L’importante, ai fini di ottimizzare il processo di recupero, è che il tappetino sia integro e con celle solari in silicio mono o policristallino”, spiega Savini.
I pannelli a fine vita sono classificati come RAEE secondo il D. Lgs. N.49 del 2014, in attuazione della Direttiva europea 2012/19/UE. Non possono essere smaltiti in discarica. Pannelli con potenza nominale inferiore a 10 kW vanno gestiti in centri di raccolta autorizzati senza oneri per il proprietario.
Per gli impianti più grandi, lo smaltimento viene effettuato da operatori specializzati, a carico dei produttori dei pannelli. Se le installazioni sono state effettuate in regime di uno dei Conti Energia, il GSE che ha concesso l’incentivo trattiene 10 euro/pannello per gli ultimi 10 anni di incentivo, restituendo poi questa trattenuta ad avvenuta consegna al centro di raccolta autorizzato.
“Al centro comunale RAEE è difficile che venga considerato un valore al pannello. Centri privati si fanno pagare per prendere i pannelli per gestire la logistica. Hanno poi come fonte di ricavi la vendita dei materiali, a fronte di un investimento importante per comprare la linea di trattamento di pannelli. Ad oggi, il flusso dei pannelli è limitato. Nel futuro, quando il flusso aumenterà, le cose potrebbero cambiare e la redditività aumenterà”, spiega Savini.
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