Secondo gli studi condotti da ANIE Confindustria e il Politecnico di Milano si stima che, tra fotovoltaico ed eolico, la filiera abbia generato circa 10 miliardi di euro nel corso del 2023. Inoltre, l’analisi del Politecnico evidenzia che gli investimenti per lo sviluppo della filiera FER tra il 2024 e il 2030 potrebbero aggirarsi tra i 45 e i 90 miliardi di euro a seconda dello scenario di sviluppo, con una occupazione che arriverebbe fino a 100.000 addetti.
Se n’è parlato ieri nel convegno organizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di Federazione ANIE Confindustria, con la partecipazione di Regione Lombardia, nel convegno “L’Energia del sole per la transizione agricola” al Palazzo Pirelli di Milano.
Focalizzando l’attenzione specificatamente su Regione Lombardia, ANIE ha evidenziato che la media annuale di installazioni nel periodo 2020-2023 è pari a 382 MW con una “esplosione” prevista, in linea con il Decreto Aree Ideone, a 1.035 MW/anno per il periodo 2024-2030.
Per l’associazione il fotovoltaico su tetto sia residenziale che commerciale e l’agrivoltaico rappresentano l’unica soluzione per raggiungere i target in Lombardia. L’agrivoltaico in particolare è stato qualificato come opportunità cruciale per la salvaguardia e lo sviluppo in chiave sostenibile del territorio, attraverso la nascita di una nuova filiera del made in Italy, con la Lombardia capofila di questa nuova interazione.
Riprendendo lo studio della Fondazione Symbola, nel corso del convegno si è evidenziato che la filiera delle FER in Italia vanta 21.378 imprese, di cui il 65,7% opera nel fotovoltaico. La Lombardia con 3.778 aziende operanti, pari al 17,7%, è la Regione con la maggiore presenza di imprese in questo settore, seguita dal Lazio (2.446 aziende), Veneto (1.195 imprese), Campania (1.733 aziende) ed Emilia-Romagna (1.703 imprese).
Il fotovoltaico potrebbe inoltre aiutare a superare lo “storico gap di indipendenza energetica” della Regione Lombardia. Secondo i dati Terna del 2022, su un fabbisogno elettrico di 65 TWh, in Regione sono stati prodotti 50 TWh di cui solo 10 TWh sono da fonti rinnovabili (esclusivamente idroelettrico e fotovoltaico) ed i restanti 40 TWh da fonti fossili. Il resto del fabbisogno è approvvigionato tramite l’import (15 TWh). L’indipendenza energetica della Lombardia si attesta quindi al 77% considerando il mix di rinnovabili e fossili, mentre il fabbisogno elettrico regionale è stato coperto per il 15% dalle fonti rinnovabili contro una media nazionale del 32%.
Una delle soluzioni emergenti – scrive ANIE in una nota – è quella di realizzare impianti agrivoltaici che potranno mitigare l’utilizzo del suolo agricolo consentendo di coniugare la produzione agricola con quella del fotovoltaico. La sinergia tra produzione agricola ed energia rinnovabile può diventare elemento strategico per la salvaguardia e lo sviluppo in chiave sostenibile del territorio.
Secondo i dati del GSE l’occupazione media nazionale del suolo fotovoltaico è pari allo 0,13% della superficie agricola utilizzabile, laddove solo in Lombardia tale percentuale è dell’0,05% molto al di sotto della media nazionale.
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