La composizione del ranking dei 10 Paesi per fotovoltaico al mondo ha subito solo pochi cambiamenti negli ultimi mesi.
Mentre sette Paesi sono saliti o scesi nel ranking per l’installato del 2023, l’unico nuovo ingresso è l’Italia, che sostituisce un altro Paese europeo, la Polonia.
“Ancora una volta, è la Cina a lasciare il segno all’interno della top 10: il più grande mercato globale ha installato mercato globale ha installato più del doppio della capacità di tutti gli altri nove messi insieme”, si legge nel rapporto di SolarPower Europe 2024-2028. La Cina rappresenta il 71% dell’installato, seguita dagli Stati Uniti (9%).
Alcuni Paesi europei stanno chiaramente facendo meglio dell’Italia. Il rapporto, per esempio, riporta che la Germania ha installato 15 GW nel 2023, segnando un nuovo record per il Vecchio Continente. Il precedente record europeo era detenuto dall’Italia con 9,3 GW installati nel 2011, durante il primo boom. Anche la Spagna ha installato più dell’Italia: 8,9 GW nel 2023.
Insomma. È probabile che l’Italia rimanga tra i primi dieci Paesi al mondo per installato, ma non è scontato.
Quanto potrebbe installare l’Italia nel 2024, ricordando che ha installato 5,2 GW nel 2023?
Secondo analisti di Aurora Energy Research, entreranno in funzione oltre 5 GW nel 2024.
“Mentre la costruzione di impianti solari in Italia è stata stagnante per diversi anni, l’accelerazione negli ultimi due anni è stata sostanziale, con 5 GW operativi nel 2023, il 90% in più rispetto al 2022, e 3,3 GW nella prima metà del 2024. Entro la fine del 2024, si prevede che entreranno in funzione oltre 5 GW, dato che non ci sono segni di rallentamento per gli asset che hanno già iniziato la costruzione”, Maddalena Cerreto, Senior Associate presso Aurora Energy Research, ha detto a pv magazine Italia.
Cerreto prevede che la percentuale di nuova capacità proveniente da applicazioni su scala utility sarà il 35% nel 2024, mentre il resto dovrebbe provenire dai settori residenziale e C&I.
“La maggior parte della nuova capacità degli ultimi due anni proviene ancora da impianti di piccola taglia e, sebbene anche il settore utility-scale sia in crescita, con oltre 2 GW previsti in esercizio nel 2024, un’ulteriore crescita di questo settore è essenziale per affermare l’Italia come uno dei principali mercati solari al mondo e per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione al 2030”, ha detto Cerreto.
Il problema, al momento, è infatti legato allo sviluppo dei progetti utility-scale, come risultato di alcune politiche annunciate negli ultimi mesi dal governo italiano.
“Il DL Agricoltura, pur tutelando i progetti con processi autorizzativi in corso, ha vietato tutti i nuovi progetti di solare fotovoltaico a terra su terreni agricoli, mentre il DM Aree Idonee lascia nelle mani delle Regioni l’identificazione delle aree idonee per la diffusione delle FER. Al di là del breve termine, la prosecuzione dell’espansione dipenderà dalla capacità di tutti gli attori del mercato (dai proprietari degli asset ai politici) di gestire i nuovi rischi che emergono in un mondo ad alta intensità solare, dagli sconti sui prezzi di cattura all’integrazione nella rete”, ha concluso Cerreto.
Si ricordi infine che, nonostante manchino solo 1,7 GW per raggiungere la soglia di 5 GW di installato nel 2024, sembrano emergere segnali di rallentamento. La nuova capacità installata a luglio dovrebbe essere di 512 MW, rispetto ai 573 MW di giugno e ai 601 MW di maggio.
Cosa possiamo aspettarci per il periodo 2024-2028?
Nel suo rapporto SolarPower Europe prevede che la Germania continuerà a dominare con una crescita del mercato del 7% a 16,1 GW, dimostrando la sua maturità dopo il salto del 104% a 15 GW nel 2023. “Si stima che la Spagna e l’Italia rimangano rispettivamente in seconda e terza posizione, con il mercato spagnolo in diminuzione del 12% nel 2024 e il mercato italiano in aumento del 13%”.
Ma il rapporto, pubblicato a giugno, non include tutti gli sviluppi normativi a cui fa riferimento Cerreto.
Il rapporto di SolarPower Europe riporta comunque che, anche senza considerare tutti gli ultimi sviluppi normativi, il tasso di crescita annuo composto (CAGR) nel periodo 2024-2028 del mercato fotovoltaico dovrebbe essere del 17%, ben inferiore ai tassi di crescita di mercati similari: 28% in Turchia e 25% in Sudafrica.
L’Italia si confermerà quindi nei primi dieci mercati fotovoltaici al mondo solo se gli attori del mercato riusciranno a gestire i rischi elencati da Cerreto. È probabile che gli operatori ci riescano nel 2024; per il 2025 e gli anni a venire le sicurezze sembrano ulteriormente svanire, a meno di un cambio di norme e, soprattutto, di sensibilità politiche. I prezzi dell’energia potrebbero influenzare comunque il dibattito, dal momento che l’Italia è stabilmente il mercato elettrico più caro d’Europa.
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