Ernesto Alecci (Pd), consigliere della Regione Calabria, e Simona Meloni, capogruppo del Pd nel Consiglio regionale umbro, hanno presentato rispettivamente una proposta di legge e una mozione per fermare “l’eolico selvaggio e l’indiscriminato consumo di suolo”.
La proposta di legge di Alecci
Tramite una nota del gruppo democratico calabrese, viene reso noto che Alecci ha depositato un testo in Consiglio regionale intitolato “Disposizioni urgenti in materia di tutela dell’ambiente e del paesaggio e individuazione delle aree inidonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili”.
La proposta, come da titolo, punta a sospendere le autorizzazioni di nuovi impianti eolici “nelle more dell’individuazione in via amministrativa delle aree e dei siti idonei e inidonei all’installazione di specifici impianti da fonti rinnovabili”. Nella relazione alla proposta di legge si stigmatizzano “modelli di sviluppo basati sulla proliferazione indiscriminata di impianti eolici di grandi dimensioni. Impianti che sono consumatori di grandi superfici di suolo e, pertanto, in grado di modificare i panorami e gli ecosistemi delle nostre città e dei territori agrari a causa dell’ingente numero degli aerogeneratori installati e delle loro ciclopiche dimensioni, con altezze tra i 150 e i 250 metri”.
Nella relazione alla proposta di legge Alecci inoltre aggiunge che “la Calabria ha già ampiamente favorito la realizzazione sul suolo regionale di impianti eolici ben oltre le reali esigenze di consumo interno da tale fonte energetica”.
La mozione di Meloni
In Umbria, invece, Meloni, ha presentato una mozione in relazione “al proliferare di progetti di eolico industriale che prendono di mira i luoghi sensibili del nostro territorio, creando tensioni e preoccupazioni tra le comunità e i cittadini”. La richiesta è che “la Regione intervenga quanto prima nell’individuare le aree non idonee per gli impianti eolici industriali in Umbria, al fine di evitare l’assalto in corso in questi mesi”.
“La transizione da fonti rinnovabili – scrive Meloni in una nota – è sempre più rilevante anche nelle politiche europee, a fronte di una crisi climatica senza precedenti. In questo periodo di transitorietà della normativa l’Umbria, come molte altre regioni italiane, è oggetto di presentazione di sei progetti che porterebbero alla creazione di 60 pale eoliche di grande taglia (180 – 200 metri) da installare anche in aree di pregio paesaggistico e naturalistico”.
“Occorre anche un piano – aggiunge Meloni – che valorizzi le alternative energetiche con meno impatto ambientale, e che in sede di burden sharing distribuisca su tutto il territorio regionale l’apporto al conseguimento dell’obiettivo complessivo di potenza da rinnovabili di 1.756 MW richiesto all’Umbria al 2030 dal decreto del 21 giugno 2024. La partita che si sta giocando è importante e va oltre i confini regionali. Per questo – conclude – servirebbe un comitato interregionale permanente tra Umbria e Marche, per monitorare e valutare gli impatti dei progetti eolici industriali proposti”.
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