Cechia, Ungheria, Polonia e Slovacchia potrebbero produrre 191 TWh di energia dall’agrivoltaico, riporta una nuova analisi del think tank energetico Ember, sottolineando il grande potenziale dei Paesi dell’Europa centro-orientale.
“Il potenziale dell’agrivoltaico in questi Paesi equivale al 68% dell’attuale domanda di elettricità in Cechia, Ungheria, Polonia e Slovacchia e a quasi tre volte l’attuale produzione combinata di elettricità da fonti rinnovabili di questi Paesi (73 TWh)”, si legge nel rapporto.
Secondo i risultati, 180 GW di pannelli solari potrebbero essere installati sulle coltivazioni di questi Paesi, il triplo della capacità solare dichiarata nella bozza degli obiettivi climatici per il 2030 (60 GW) e sette volte di più della capacità totale installata entro la fine del 2023 (25 GW).
“L’impiego di appena il 9% del potenziale calcolato di agri-PV potrebbe coprire il fabbisogno di elettricità dell’agricoltura e della trasformazione alimentare in Europa centrale”, dice il think tank londinese.
Cechia, Ungheria, Polonia e Slovacchia rappresentano un quinto (19%) della superficie coltivabile dell’UE. Producono il 20% del grano, il 29% dell’avena, il 37% della segale e il 57% dei frutti di bosco.
“Questa importante fonte di approvvigionamento alimentare è ora sotto pressione a causa della volatilità dei prezzi dei fertilizzanti, alimentati dal gas fossile, e dell’aumento della frequenza della siccità e degli eventi meteorologici estremi, causati dal cambiamento climatico. L’analisi rileva che l’installazione di pannelli solari nelle coltivazioni alimentari può alleviare questo problema, migliorando la ritenzione idrica negli anni di siccità e proteggendo le colture da eventi meteorologici estremi, e in alcuni casi può aumentare la resa”.
Per le bacche o i frutti che amano l’ombra, l’agri-PV sopraelevato porta a un aumento dei raccolti fino al 16%, producendo al contempo il 63% dell’elettricità di una fattoria solare tradizionale. Per le colture meno tolleranti all’ombra, come il grano, le perdite di resa si mantengono al di sotto del 20% grazie ai pannelli solari verticali con un’ampia spaziatura tra le file, e i ricavi aggiuntivi derivanti dalla vendita di elettricità superano di gran lunga i ricavi ridotti dei cereali, riporta Ember.
“Un caso di studio tratto dal rapporto prende in considerazione l’agri-PV con il grano in Polonia. Quando viene installato l’agri-PV, i ricavi per ettaro possono essere dodici volte superiori a quelli delle sole coltivazioni di grano, con un potenziale profitto annuale di 1268 euro per ettaro dalla vendita combinata di elettricità e grano. Ciò contrasta con la produzione tradizionale di grano (senza agri-PV) che si stima genererà perdite nette nel 2024”.
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