Sistemi di accumulo, nel primo semestre numero cresce del 24,6%, potenza del 30,4%

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Aumentano significativamente i sistemi di accumulo connessi alla rete nel secondo trimestre del 2024, con 650.007 sistemi di accumulo connessi alla fine del secondo trimestre del 2024. La potenza complessiva è di 4,50 GW. Lo riporta Italia Solare, che ha elaborato i dati forniti da Terna.

“Durante il primo semestre del 2024 in Italia sono stati connessi 126.916 sistemi di accumulo, con una potenza complessiva pari a 1,05 GW e una capacità pari a 2,63 GWh”, ha scritto Italia Solare.

Guardando ai numeri forniti da Terna e elaborati da Italia Solare, è interessante notare che, solo nel primo semestre dell’anno, il numero di sistemi di accumulo è aumentato del 24,6%, mentre la potenza complessiva è aumentata di oltre il 30,4%. Questo suggerisce che la potenza degli impianti sta aumentando.

“Il 58% (1,55 GWh) della capacità connessa nell’anno in corso è attribuibile ad accumuli con capacità inferiore a 50 kWh associati a impianti fotovoltaici, il 2% circa (48 MWh) è attribuibile ad accumuli con capacità superiore a 50 kWh associati a impianti fotovoltaici e, questa è la novità, il 39% (1,04 GWh) è invece relativa a 6 stoccaggi stand-alone dove il 35% è attribuibile a un solo impianto da 805 MWh (200 MW) connesso a Piacenza”, scrive Italia Solare.

L’associazione di categoria spiega che la capacità connessa cumulata relativa agli accumuli C&I è ancora bassa, ovvero pari a 108 MWh, ma che il segmento è in crescita. “Il 44% dei 108 MWh di capacità connessa cumulata, ovvero 48 MWh, è stato connesso nei solo primi sei mesi del 2024”.

Con rifermento ai soli accumuli associati a impianti fotovoltaici, tra le regioni rimane in testa la Lombardia che detiene il primato per la quota maggiore di connessioni (1.454 MWh). A seguire il Veneto con 1.081 MWh, l’Emilia-Romagna con 749 MWh, il Lazio con 577 MWh e il Piemonte con 568 MWh. La capacità connessa nelle cinque regioni risulta essere oltre il 55% di quella totale relativa ai soli accumuli associati a impianti fotovoltaici.

La capacità di accumuli stand-alone risulta essere distribuita principalmente al Nord Italia, ma interessa anche le regioni del Sud: Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna. Sono 8 gli accumuli connessi nella zona di mercato Nord, per un totale di 1.456 MWh, ovvero il 95% della totale capacità di accumuli stand-alone.

“Per quanto riguarda i sistemi di accumulo stand-alone, alle unità Fast Reserve si stanno aggiungendo le unità remunerate nell’asta Capacity Market per l’anno di consegna 2024. Esse si rendono progressivamente operative anche sui mercati elettrici, partendo da quelli dell’energia per arrivare al mercato dei servizi di dispacciamento. Va ricordato che in parallelo si sta aggiornando il Codice di Rete, a seguito dell’entrata in vigore del TIDE, anche per meglio valorizzare il contributo dei nuovi asset di accumulo che si stanno connettendo al sistema elettrico italiano”, ha commentato Fabio Zanellini co-coordinatore del GdL Accumuli e Idrogeno di Italia Solare.

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