In Italia, nei prossimi 10 anni, saranno necessari circa €6 miliardi all’anno di investimenti nella rete di distribuzione elettrica che potranno generare oltre 13 miliardi di valore aggiunto nel sistema ogni anno, circa lo 0,7% del PIL italiano, sostenendo la creazione di oltre 170mila posti di lavoro.
Lo riporta lo studio “Il ruolo della distribuzione elettrica per una transizione energetica sicura”, realizzato da TEHA in collaborazione con Enel e diramato sabato nell’ambito della 50° edizione del Forum di The European House – Ambrosetti a Cernobbio.
Il numero cumulato di connessioni alla rete di distribuzione è già aumentato del 700% dal 2014 al 2023, ma dovrà ulteriormente accelerare nei prossimi 10 anni.
“Per sostenere questa nuova importante fase di sviluppo della rete di distribuzione attraverso capitale investito e innovazione, è necessario garantire un assetto in continuità che permetta una stabilità finanziaria e una gestione sostenibile per gli operatori della rete di distribuzione,” ha detto Gianni Vittorio Armani, Direttore Enel Grids and Innovability di Enel.
Enel chiede che la normativa non rappresenti un freno agli investimenti nella rete nella seconda metà del decennio in corso, considerata fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi energia e clima.
La società romana sottolinea che, secondo la Commissione Europea, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050, l’Unione Europea dovrà raddoppiare il tasso annuo di installazione delle fonti energetiche rinnovabili (FER), rispetto alla media degli ultimi 5 anni, in gran parte nel vettore elettrico che dovrà coprire il 60% dei consumi finali europei. Le rinnovabili dovrebbero, entro metà secolo, coprire il 93% della generazione elettrica UE.
Enel ricorda anche che più dell’80% dell’elettricità consumata in Italia viene fornita dalla rete di distribuzione e che la rete elettrica è tra le infrastrutture strategiche coperte dalla normativa Golden Power.
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