Aree Idonee, il TAR rigetta istanza per la sospensione del decreto

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Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha rigettato le richieste di Iberdrola Renovables Italia S.p.A., Erg Solar Holding S.r.l. e Erg Wind Energy S.r.l. di sospensione degli articoli 1, 3 e 7 del decreto ministeriale 21 giugno 2024 recante “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”, ovvero il DM Aree Idonee.

Con ordinanze n. 4082, 4088 e 4185 del 2024 il TAR Roma ha ritenuto che le istanze non possano essere accolte in quanto “la mera eventualità” che la nuova disciplina adduca un danno alle iniziative economiche già avviate “non integra gli estremi del danno grave e irreparabile” e che “il pregiudizio lamentato potrebbe soltanto conseguire all’esercizio della potestà legislativa regionale”.

Pertanto, il Tribunale ha rigettato l’istanza cautelare rinviando alla sentenza la decisione di merito e la sanzione di eventuali rimborsi.

L’appello di Elettricità Futura alle Regioni

Elettricità Futura (EF), che ha affiancato Ibedrola, Erg Solar ed Erg Wind nella presentazione dei ricorsi contro il DM Aree Idonee, ha rilasciato venerdì una nota in cui chiede alle Regioni di lavorare “per ridurre i prezzi dell’energia elettrica”.

Per l’associazione “è di fondamentale importanza che nella nuova definizione delle aree idonee di competenza delle Regioni siano fatti salvi i progetti che dal 2021 ad oggi sono stati localizzati nelle aree definite idonee ai sensi del decreto che ha attuato la RED II (aree idonee ex lege, art. 20 comma 8 d.lgs. 199/2021)”.

“Inoltre – continua – in merito al regime transitorio, le Regioni, in coerenza con quanto fatto dal Governo con l’art. 5 del Decreto Agricoltura (D.L. 63/2024), dovrebbero prevedere che le nuove disposizioni non si applichino ai progetti per i quali, alla data di entrata in vigore della legge regionale, sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative necessarie ad ottenere l’autorizzazione a realizzare l’impianto”.

Per EF “inserire almeno queste due previsioni nelle leggi regionali permetterà anche di limitare il numero di ricorsi contro il DM Aree Idonee e le Regioni stesse, un provvedimento che arriva con oltre due anni di ritardo e presenta evidenti profili di illegittimità”.

Elettricità Futura è intervenuta ad adiuvandum nei ricorsi già proposti dalle imprese avverso il DM Aree idonee che il 5 settembre sono stati discussi in sede cautelare ai fini della sospensione del decreto stesso.

“Se nelle leggi regionali non venissero previste almeno queste due misure – conclude EF – diventerebbe praticamente impossibile realizzare nuovi impianti, e i costi dei pochissimi progetti rinnovabili che vedrebbero la luce salirebbero notevolmente, causando un aumento del prezzo dell’elettricità prodotta”.

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