Sindaco e sovrintendenza si oppongono ad agrivoltaico da 48 MW in provincia di Trapani

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La Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Trapani ha espresso il 19 settembre scorso parere negativo sul progetto di un impianto agrivoltaico da 48 MW nel Comune di Santa Ninfa (TP) proposto dalla società Tozzi Green. Il progetto, tuttavia, ha anche ricevuto valutazione positiva di impatto ambientale (VIA) il 17 maggio con decreto 173/Gab.

L’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sottoposto ad alcune condizioni da rispettare. Tra queste spicca la prescrizione di ridimensionare l’impianto, riducendolo di 1/3 della superficie e della potenza complessiva, “in modo da minimizzare l’impatto paesaggistico rispetto al centro abitato di Gibellina”. La riduzione prevede l’eliminazione delle file di pannelli tangenti e prospicienti alla SP 37 per un totale di almeno 16 MW.

Inoltre, si legge nel decreto, la superficie recuperata e liberata dovrà essere occupata da specie vegetali compatibili con la flora locale e la revisione del layout d’impianto dovrà “privilegiare architettonicamente un richiamo al Cretto di Burri, quale contrapposta proposta di riqualificazione resiliente delle aree occupate dall’impianto”.

Il Cretto di Burri, infatti, si trova in provincia di Gibellina (TP), un paese adiacente a Santa Ninfa, ed è un’opera di arte contemporanea che la rappresenta da un punto di vista artistico. Per questo e altri motivi la Soprintendenza ha valutato negativamente il progetto dell’impianto, “in quanto non compatibile con i luoghi sopra descritti, a causa dell’estrema vicinanza al centro abitato della città di Gibellina e del sul patrimonio culturale”. “La realizzazione dell’impianto in argomento – si legge nel parere – comporterebbe la cancellazione del rapporto, non solo visivo, ma anche relazionale dell’insediamento urbano con il proprio contesto tradizionale, con lo scenario circostante, imponendo riferimenti avulsi dai contesti abitativi”.

Sulla scorta di queste evoluzioni la conferenza di servizi decisoria si sarebbe dovuta esprimere giovedì 19 ma, ha raccontato il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, a pv magazine Italia, in assenza di alcuni pareri la decisione è stata rinviata a un’altra seduta ancora da fissare.

Sutera ha inoltre rinnovato a pv magazine Italia le motivazioni della sua opposizione che ha anche messo per iscritto in una lettera inviata al presidente di Regione, Renato Schifani.

“La città – spiega il sindaco – sorge a 18 Km di distanza del vecchio centro dove oggi si trova il Grande Cretto di Gibellina di Alberto Burri. Gibellina, a oggi in assenza di un piano regolatore, è un’isola circondata dal territorio di Santa Ninfa e di Salemi per cui ciò che si definisce ‘periferia’ per il comune di Santa Ninfa coincide praticamente con il territorio del centro abitato della città”. Pertanto “ciò che Santa Ninfa autorizza in chiave di pianificazione urbanistica nella periferia del suo territorio viene realizzato a pochi metri dal centro di Gibellina”.

La città, racconta Sutera, “sta effettuando un processo di ricerca dell’identità e di rigenerazione urbana candidandosi come “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026”. In questo contesto, per il sindaco, il progetto che dovrebbe sorgere “di fronte al Museo d’Arte Contemporanea ‘Ludovico Corrao'” comprometterebbe le ambizioni di Gibellina e il paesaggio che “fu fonte di ispirazione di Mario Schifano al momento della creazione del suo ‘ciclo della natura'”.

Sulla vicenda pv magazine Italia ha anche chiesto il parere della società interessata, Tozzi Green, che non si è voluta esprimere in attesa della una conclusione dell’iter autorizzativo.

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