pv magazine Italia ha parlato con Paolo Castioni, founder di Solward, società bresciana con un team per lo più under 3o focalizzato sull’agrivoltaico e sulla coltivazione delle microalghe sotto i pannelli fotovoltaici. “Sicuramente uno dei vantaggi principali che monitoreremo è la riduzione della temperatura dei pannelli, che corrisponde a un miglioramento dell’efficienza energetica”, spiega Castioni.
Solward ha scelto di concentrarsi su impianti da 1 a 15 MW. Per quale motivo? Meno competizione? E gli aspetti regolatori? Quali gli eventuali vantaggi?
Paolo Castioni: Abbiamo deciso di puntare sugli impianti di taglia più piccola rispetto a quelli utility scale per una questione principalmente di opportunità e di visione aziendale. Il mercato del fotovoltaico sta cambiando e stiamo assistendo ad un aumento di questi impianti più piccoli rispetto a quelli di larga scala che saranno a tendere, almeno in Italia, sempre più difficili da realizzare. Aggiungo inoltre anche il discorso competizione ed esposizione finanziaria, risultano più gestibili i progetti fino a 15 MW e quindi crediamo ci sarà più lavoro per chi si occupa di queste taglie.
Riportate che la maggior parte del vostro team sia under 30. Secondo voi questo può permettere una maggiore attenzione agli aspetti digitali anche per il fotovoltaico? Come? Focus quindi sull’agrivoltaico e l’agricoltura di precisione?
Avere un team giovane e dinamico ci rende più agili nell’adozione di tecnologie e strumenti digitali all’avanguardia. La digitalizzazione è fondamentale per ottimizzare la progettazione, gestione e monitoraggio degli impianti fotovoltaici. In particolare, nell’agrivoltaico, l’interazione tra agricoltura e produzione di energia richiede un monitoraggio costante delle condizioni ambientali e delle performance energetiche. Serviranno droni, sensori IoT e algoritmi di intelligenza artificiale per raccogliere dati che ottimizzeranno sia la produzione energetica che agricola. Un team giovane, naturalmente, è più predisposto a lavorare con queste tecnologie.
State sperimentando, riportate, coltivazione di microalghe ad alto valore proteico sotto i pannelli solari. Potete spiegare dove state compiendo questa sperimentazione? Quali i risultati preliminari?
Attualmente siamo in fase di definizione dei progetti più promettenti presi in considerazione dal team R&D, applicando la metodologia lean. Abbiamo ottenuto un accordo per testare i primi prototipi in provincia di Brescia su un’area di circa 10 ettari in cui abbiamo fornito le nostre strutture per un impianto da 8 MW, con l’obiettivo di iniziare i test entro la prossima primavera. Abbiamo scelto le microalghe perché sono in grado di crescere ottimamente sotto l’ombra parziale dei pannelli solari. Il bilanciamento tra luce solare e protezione dai raggi diretti è una combinazione ideale per favorire il loro sviluppo.
Ma quali sono i vantaggi della coltivazione di microalghe per la produzione fotovoltaica? Diminuzione della temperatura dei pannelli per esempio?
Esatto, sicuramente uno dei vantaggi principali che monitoreremo è la riduzione della temperatura dei pannelli, che corrisponde a un miglioramento dell’efficienza energetica. Inoltre, le microalghe sono molto versatili, con applicazioni in settori come alimentazione, cosmetica e biocarburanti, creando una sinergia vantaggiosa tra agricoltura e produzione energetica.
Spiegate che puntate a raggiungere un volume di forniture oltre i 200 MW entro fine 2025. Cosa vuol dire? Che intendete sviluppare progetti per 200 MW?
I 200 MW rappresentano un obiettivo ambizioso, basato sulla nostra rapida crescita iniziale e sugli accordi commerciali che abbiamo stretto con grandi player. Questo include sia impianti fotovoltaici tradizionali che progetti agrivoltaici. Un ulteriore supporto a questo obiettivo è dato dalla collaborazione con una grande azienda del nord Italia che sta sviluppando una pipeline di progetti da 120 MW, attualmente in fase avanzata di sviluppo.
Potreste fornire uno split per tipologia di progetto (fotovoltaico a terra normale di grande scala, C&I, agrivoltaico, agrivoltaico avanzato)? Qualcosa anche su tetto?
I nostri progetti sono focalizzati sul fotovoltaico a terra, con particolare attenzione ai nostri Tracker One e Tracker Agrivoltaici. Prevediamo che circa il 60% della nostra pipeline futura sarà rappresentato dall’agrivoltaico, mentre il restante 40% si concentrerà su impianti fotovoltaici C&I (commerciali e industriali).
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