Ieri la IV Commissione Ambiente e la V Commissione Attività produttive della Sardegna hanno accolto le audizioni sul disegno di legge n. 45 (Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi), ovvero il ddl per l’individuazione delle aree idonee.
Francesco Spanedda, assessore regionale all’Urbanistica, ha illustrato il provvedimento evidenziando in apertura che questa legge “favorisce la transizione ecologica e tutela l’ambiente e il territorio. Le aree non idonee sono prevalenti rispetto alle aree idonee nel territorio della nostra Regione”.
Sollecitato dalle richieste di chiarimento formulate dai numerosi consiglieri intervenuti, Spanedda ha meglio argomentato obiettivi e azioni per quanto attiene gli impianti offshore “prevediamo indicazioni sul collegamento a terra degli impianti e interveniamo sull’impatto visivo nei luoghi turistici, con riferimento agli aspetti ambientali e paesaggistici” e sul revamping “puntiamo al miglioramento della tecnologia piuttosto che sull’aumento delle dimensioni degli impianti”.
Gli argomenti sui quali l’assessore ha ammesso l’esigenza di ulteriori valutazioni e approfondimenti riguardano il divieto di installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici ricadenti nei centri matrice; il limite di un megawatt per l’agrivoltaico e le cosiddette infrastrutture di accumulo.
L’Anci Sardegna ha dato il suo contributo all’audizione, con la presidente Daniela Falconi che ha annunciato l’invio di un “documento scritto di riflessione sul dl 45 e il parere congiunto insieme al Cal”. Poi ha aggiunto: “Siamo fortemente preoccupati per la indiscriminata presentazione di progetti e per il fatto che negli organici dei Comuni non c’è personale tecnico all’altezza di affrontare questioni così delicate. Noi siamo per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica 2030 e 2050, con la partecipazione di tutta la comunità sarda”.
Tra i rappresentanti degli industriali sono stati sentiti in audizione: Confindustria, Confapi e Consorzi industriali.
Il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale, ha chiesto di riconsiderare il DL affinché: “le aree idonee individuate dall’articolo 20 del decreto legislativo n. 199/2021 continuino ad essere considerate tali e le nuove disposizioni non si applichino ai progetti per i quali sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative necessarie ad ottenere l’autorizzazione a realizzare l’impianto”. In ogni caso, ha aggiunto De Pascale, dovranno essere fatti salvi tutti i progetti, già in corso di autorizzazione, che dal 2021 ad oggi sono stati localizzati nelle aree idonee ex lege (art. 20 d.lgs. 199/2021).
De Pascale ha inoltre chiesto che non siano ritenuti inammissibili i progetti di revamping e repowering relativi agli impianti realizzati in data antecedente all’approvazione del DDL che, nelle aree non idonee, prevedano aumenti di superficie occupata.
Per Giorgio Deplano, presidente di Confapi Sardegna, l’approccio in Sardegna al tema delle aree idonee è sbagliato e ha chiesto alla politica di assumersi l’onere di prendere decisioni e non delegarle alle Amministrazioni comunali. Deplano ha sottolineato l’importanza della massima condivisione e concertazione e l’importanza di spiegare alla popolazione in cosa consistano questi progetti, cosa comportino e quali potrebbero essere le ricadute sul territorio.
Le commissioni IV e V hanno poi sentito in audizione i rappresentanti dei consorzi industriali della Sardegna. Tutti i presidenti, seppur con qualche distinzione, hanno evidenziato che all’interno dei consorzi e aree disponibili, le aree disponibili (per raggiungere il 35% previsto) sono quasi esaurite. Il Cacip (Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari) “ha un residuo di poco meno di 150 ettari e istituito una comunità energetica di cui fanno parte 25 aziende”. Il presidente del Cipnes, Giovanni Sarti, si è detto “favorevole alle energie rinnovabili, ma nel consorzio non ci sono aree disponibili”. Valerio Scanu, del consorzio industriale di Sassari ha ricordato che per Porto Torres c’è un progetto di riconversione industriale siglato da Regione e Governo e un progetto legato all’idrogeno. Per Scanu le aree andrebbero utilizzate per lo sviluppo industriale.
Per l’area di Porto Torres è stata, inoltre, evidenziata la criticità del DL legata al divieto di rendere idonee aree a 2 km dalle zone di interesse storico culturale, architettonico e da beni ricompresi nel PPR. Anche il Consorzio di Oristano non aree disponibili se non una molto piccola. Tra le richieste della presidente del Cacip, Barbara Porru, quella di potenziare le infrastrutture e migliorare le reti energetiche.
La giornata di audizioni si è conclusa con l’intervento del responsabile in Sardegna di Italia Solare, Maurizio Pitzolu. Nel corso del suo intervento ha espresso rammarico e delusione per le misure proposte dall’esecutivo regionale, a suo giudizio condizionate “da un pregiudizio verso il fotovoltaico”. “Poche le aree idonee – ha affermato Pitzolu – troppe le limitazioni per l’agrivoltaico, le fidejussioni scoraggiano gli investimenti e si intravede una disparità dei trattamenti rispetto alle normative nazionali che regolano il settore”.
“Col fotovoltaico si produce energia pulita – ha proseguito il rappresentate di Italia solare – a costi convenienti e stabili per i consumatori, per questo rivolgo l’appello al Consiglio regionale perché si esamini il disegno di legge con serenità e consapevolezza, perché è forte il rischio che, mentre si afferma di voler favorire la transizione energetica, in realtà si faccia il gioco di chi la transizione contrasta”.
Al termine il presidente della IV commissione, Roberto Li Gioi (M5S), ha annunciato la convocazione delle commissioni in seduta congiunta per oggi – giovedì 26 – alle 10.30 per la discussione generale sul disegno di legge.
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