Lombardia si prepara a bandi che includono interventi FV: CER e acquacoltura

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La Regione Lombardia sta lanciando due bandi che possono includere investimenti in impianti fotovoltaici.

A fine settimana scorsa, per esempio, ha fatto sapere che intende investire 20 milioni di euro in interventi di realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo di proprietà di soggetti pubblici, realizzati su immobili pubblici e a servizio di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Le risorse sono erogate in tre quote: la prima quota (anticipo), pari al 30% del contributo assegnato, a seguito dell’accettazione dello stesso; la seconda quota, pari al 50% del contributo assegnato, a seguito dell’affidamento dei lavori e della rendicontazione delle spese sostenute per un importo pari a quello versato con la prima quota; il saldo del contributo, eventualmente rideterminato a seguito delle evidenze della gara d’appalto, ad intervento concluso, collaudato e con rendicontazione dei lavori presentata, fino all’ammontare delle spese ammissibili sostenute. Ogni intervento ammesso deve essere realizzato, collaudato e rendicontato entro e non oltre il 31 dicembre 2027.

“I destinatari sono i Comuni Lombardi inseriti nell’elenco di cui al DDUO n. 18074/2023 che individua le proposte di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) ammesse al finanziamento”, ha detto la Regione Lombardia.

Un secondo bando riguarda quello destinato alle imprese del settore acquicolo, con dotazione finanziaria di € 1.500.000. Le domande possono essere inviate dal 11 novembre al 20 dicembre 2024. Tra le quattro operazioni possibili, una è descritta come “investimenti in sistemi di energia rinnovabile”. L’obiettivo è la conversione delle imprese acquicole verso fonti rinnovabili di energia. Questa voce conta per il 10% dei criteri di selezione del bando. L’installazione deve parte di un intervento più ampio.

“Acquisto e installazione di impianti che producono energia da fonti rinnovabili per uso di autoconsumo aziendale, nei limiti del 30% della spesa riconosciuta ammissibile,” si legge nel testo del bando.

L’aiuto è in conto capitale. L’aliquota copre il 60% della spesa ammessa. Il contributo va da un minimo di € 18.000 ad un massimo di € 300.000, corrispondenti ad una spesa minima di € 30.000 e massima € 500.000.

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