Un team di ricerca della George Mason University Korea ha studiato l’effetto dell’inquinamento atmosferico sulla produzione di energia solare in Corea del Sud e ha scoperto che anche una piccola quantità di particolato nell’aria può comportare perdite economiche significative per gli operatori degli impianti fotovoltaici.
“Questo studio rivela che l’inquinamento atmosferico ostacola in modo significativo la produzione di energia solare in Corea del Sud”, ha dichiarato a pv magazine l’autore principale della ricerca, Moon Joon Kim. “Abbiamo scoperto che anche piccoli aumenti dell’inquinamento atmosferico possono portare a cali sostanziali nella quantità di elettricità che i pannelli solari possono generare, con un costo di milioni di dollari all’anno. Questo evidenzia l’urgente necessità di ripulire la nostra aria, non solo per la nostra salute, ma anche per sbloccare il pieno potenziale dell’energia solare come alternativa pulita e conveniente ai combustibili fossili”.
Gli scienziati hanno cercato di quantificare, in particolare, l’entità del particolato grossolano (PM10) assorbito dalla luce solare sulla produzione di energia solare e hanno esaminato come questo impatto possa variare nel tempo o mostrare effetti ritardati. La loro analisi ha preso in considerazione anche gli effetti di sporcizia causati da questo particolato e si è basata su un set di dati che fornisce dati orari per la produzione di energia fotovoltaica, l’inquinamento atmosferico e le condizioni meteorologiche in Corea del Sud dal 2006 al 2013.
Il gruppo ha tenuto conto anche della direzione del vento per ottenere stime accurate della potenziale endogeneità del PM10. “Utilizziamo il modello di regressione a variabili strumentali di Newey-West, utilizzando la direzione del vento come strumento per il PM10”, si spiega. “Questo approccio ci permette di ottenere stime imparziali della relazione causale tra l’inquinamento atmosferico e la produzione di energia solare”.
L’analisi ha mostrato che un aumento di 10 mg/m3 della concentrazione di PM10 ha comportato una riduzione complessiva di 2,17 MWh nella produzione oraria di energia solare o una perdita totale di 152,2 GWh. Considerando i prezzi dell’elettricità solare in Corea del Sud, i ricercatori hanno stimato che questi valori si traducono in una perdita di circa 240 milioni di KRW (182,7 milioni di dollari) per l’intero parco impianti fotovoltaici del Paese durante il periodo analizzato.
I risultati sono stati descritti nello studio “Air pollution and solar photovoltaic power generation: evidence from South Korea“, pubblicato su Energy Economics. “La nostra ricerca fornisce una prova inconfutabile del fatto che la lotta all’inquinamento atmosferico è un passo fondamentale verso un futuro più verde e sostenibile per la Corea del Sud e per altri Paesi che vogliono espandere l’uso dell’energia solare”, ha concluso Kim.
Il gruppo ha inoltre osservato che anche il particolato fine (PM2,5) influisce sulla radiazione solare e ha affermato che la ricerca futura dovrebbe esplorare il suo impatto insieme al PM10. “Le ricerche future potrebbero basarsi su questi risultati estendendo l’analisi ad altri contesti geografici, studiando l’impatto di specifici inquinanti atmosferici, esplorando il ruolo dei progressi tecnologici nel mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico sui pannelli solari ed esaminando le conseguenze distributive dell’inquinamento atmosferico sulla generazione di energia solare tra i diversi gruppi socioeconomici”, ha sottolineato il gruppo.
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