Nel 2028 l’Italia potrebbe diventare il terzo Paese UE per occupazione nel settore fotovoltaico

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La rapida crescita che l’occupazione nel settore fotovoltaico ha vissuto nell’Unione Europea fino all’anno scorso si arresterà bruscamente nel 2024 a causa delle mutate condizioni di mercato. Tuttavia l’Italia, grazie a un “robusto mercato fotovoltaico”, nel 2028 potrebbe diventare terza nella UE per occupazione nel settore solare. A scriverlo è SolarPower Europe, principale associazione europea di settore, nell'”EU Solar Jobs Report 2024” pubblicato martedì.

Alla fine del 2023 il settore impiegava 826.000 lavoratori equivalenti a tempo pieno (FTE) nella UE. Di questi, 362.000 FTE erano posti di lavoro diretti, che rappresentano il 44% del totale, mentre i restanti 464.000 ETP (56%) rappresentano posti di lavoro indiretti.

Rispetto agli anni precedenti, a fine 2023, la maggior parte dei posti di lavoro nell’industria solare si è concentrata ancora di più nella fase di installazione contando 715.000 ETP, pari all’87% dei posti di lavoro totali. La forte crescita della capacità solare installata negli ultimi anni ha spinto anche le attività di gestione e manutenzione che hanno generato 61.000 posti di lavoro, pari al 7% del totale alla fine del 2023. Al contrario, il settore manifatturiero della UE ha subito diversi tagli di posti di lavoro a causa della concorrenza internazionale, con una quota del 5% e 43.000 ETP, demarcando un calo dell’11% rispetto ai livelli del 2022. Infine, a causa della lunga durata dei moduli fotovoltaici, con garanzie di rendimento di circa tre decenni, i posti di lavoro nel settore della disattivazione e del riciclaggio sono rimasti una componente minore, con meno dell’1% dell’occupazione totale.

Immagine: SolarPower Europe

Immagine: SolarPower Europe

Guardando alla creazione di posti di lavoro specifici per Paese, oggi la Germania è in testa nell’Unione Europea con circa 154.000 FTE diretti e indiretti, pari a una quota del 19%. La crescita dell’occupazione nel settore solare in Germania è il risultato diretto dell’espansione del mercato fotovoltaico, con l’installazione di 15 GW – un aumento del 104% rispetto al 2022. La Polonia occupa il secondo posto con 113.000 FTE diretti e indiretti. La maggior parte dei principali mercati europei del fotovoltaico, tra cui Spagna, Italia, Romania, Paesi Bassi e Francia, si collocano tutti tra i primi sette contribuenti. Le aziende spagnole hanno generato 91.000 posti di lavoro, l’Italia ne ha impiegati 76.000, la Romania è responsabile di 55.000, l’Olanda di 48.000 e la Francia di 45.000 ETP.

Immagine: SolarPower Europe

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Dopo un anno di forte crescita del mercato, nel 2024 SolarPower Europe prevede un aumento “piuttosto moderato” che porterà a una crescita trascurabile dei posti di lavoro nel settore. Secondo le proiezioni dell’associazione, il mercato del fotovoltaico crescerà del 5% raggiungendo i 63,9 GW e determinando un aumento inferiore all’1% dei posti di lavoro nel settore, portando il totale a circa 830.000 posizioni FTE.

Al proposito l’associazione ha elaborato tre scenari possibili da oggi al 2028 per l’occupazione nel fotovoltaico. Nello scenario “Alto”, il più ambizioso, con 75 GW di installazioni e una crescita del mercato del 23%, i posti di lavoro nel solare potrebbero aumentare del 17%, avvicinandosi a 1.000.000 di lavoratori già alla fine di quest’anno. Lo scenario “Medio” è un po’ meno ottimista e, pertanto, anche il ritmo previsto per la crescita dei posti di lavoro nel solare è rallentato: entro il 2025, la traiettoria suggerisce 895.000 posti di lavoro nel settore. In prospettiva al 2028 i posti di lavoro potrebbero rimanere al di sotto dei 700.000 nello scenario “Basso”, superare il milione nello scenario “Medio” e fino a 1,4 milioni nello scenario “Alto”.

Immagine: SolarPower Europe

Guardando al 2028, scrive l’associazione, l’elenco degli Stati membri che contribuiscono principalmente alla creazione di posti di lavoro nel settore non dovrebbe subire grandi variazioni. I Paesi Bassi, che nel 2023 erano al sesto posto, dovrebbero uscire dalla top 7, sostituiti dalla Grecia, mentre Polonia e Romania saranno superate da Spagna, Italia e Francia.

La Germania, che ospita il più grande parco solare della UE e ha gli obiettivi di installazione più ambiziosi per i prossimi anni, rimarrà il principale contributore alla creazione di posti di lavoro nel settore solare, con 211.000 posti FTE nello scenario “Medio” nel 2028. La Spagna dovrebbe raggiungere la seconda posizione ma con 111.000 lavoratori previsti, un numero inferiore rispetto alla precedente previsione che contava 179.000 FTE. Una discrepanza dovuta principalmente a una diminuzione delle proiezioni di sviluppo fotovoltaico nel Paese.

Al contrario, SolarPower Europe ritiene che “il robusto mercato fotovoltaico italiano” stia alimentando un fiorente mercato del lavoro, con il Paese che dovrebbe avvicinarsi alla soglia dei 100.000 FTE entro il 2028. L’Italia si collocherebbe così al terzo posto nella classifica dei posti di lavoro nel settore solare della UE, con un significativo aumento rispetto al quinto posto dello scorso anno. Grecia, Francia, Polonia e Romania, tutte presenti nella classifica dello scorso anno, continuano a contribuire in modo costante alla creazione di posti di lavoro nel settore solare.

Immagine: SolarPower Europe

Immagine: SolarPower Europe

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