Impianto residenziale evita l’utilizzo di gas in un condominio a Roma

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Dmenergy ha sviluppato un progetto residenziale a Roma che permetterà di evitare del tutto l’utilizzo del gas nel condominio. Il progetto alimenterà la produzione dell’acqua sanitaria con pompa di calore (PdC), la climatizzazione con PdC inverter e un piano cottura a induzione.

L’impianto è costituito da due stringhe di 12 pannelli solari l’una. I pannelli REC da 420 W con tecnologia HJT, ciascuno formato da 80 celle half-cut, sono installati attraverso supporti in cemento con un’inclinazione di 3 gradi.

L’impianto è dotato di un inverter SMA Sunny Tripower Smart Energy 8.0 collegato a un sistema di accumulo con capacità pari a 11,04 kWh. SMA ha dato ulteriori informazioni sull’impianto.

“Si tratta di un generatore da 10,08 kW, posizionato sul tetto dell’edificio condominiale, collegato a una cabina elettrica e ad un gruppo di accumulatori, entrambi posizionati sul terrazzo al quinto piano di proprietà del privato”, ha riportato SMA.

Dmenergy ha spiegato a pv magazine Italia che l’impianto non ha beneficiato di incentivi, salva la detrazione di imposta sull’importo investito. Ha poi spiegato le complessità del progetto.

Il passaggio del conduttore di terra, dal quinto piano, dove sono stati installati l’inverter e tutti gli altri apparecchi elettrici, al pozzetto nuovo di terra, posto nel box al piano -1, è stato un bel problema. È stato individuato un cavidotto terra-antenna, in cui è stato inserito il cavo da 16 mm del generatore fotovoltaico. Questo conduttore di terra deve essere dedicato, non deve essere usato assolutamente il conduttore dell’impianto domestico, purtroppo avviene nella quasi totalità dei casi, così in presenza di scariche elettriche di fulmini i danni poi sono ingenti”, ha detto Damiano Marincola di Dmenergy a pv magazine. 

Un secondo problema, aggiunge Marincola, è stato il passaggio da rete monofase a trifase dal piano -1, dove sono stati installati i contatori elettrici, al quinto piano. 

“È stato un altro problema non privo di difficoltà, ma, abilmente risolto: abbiamo usato i due cavi esistenti come sonda per inserire i quattro nuovi conduttori, tre conduttori di fase più uno per il neutro”.

Parlando dell’inverter Marincola ha spiegato che la scelta è ricaduta su SMA perché il grado di sovraccarico fino al 150% del modello ibrido selezionato permette di incrementare, specie nelle stagioni con minori ore di luce, la produzione, senza dover aumentare la potenza contrattuale.

“La speciale configurazione dell’inverter permette di raggiungere, in relazione all’accumulatore scelto, una corrente massima di carica e scarica, fino a 30 A”.

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