L’autorità francese per l’energia, la CRE, ha recentemente pubblicato i risultati di due bandi di gara relativi rispettivamente a progetti fotovoltaici a terra e impianti solari su tetto di taglia commerciale e industriale.
Entrambe le aste hanno fatto registrare un rialzo dei prezzi finali rispetto a quelle precedenti e hanno anche visto il numero di offerte raggiungere una capacità inferiore rispetto a quella che le autorità francesi avevano intenzione di assegnare.
Secondo un’analisi svolta dalla società di consulenza francese Finegreen, molti offerenti non avrebbero rispettato i requisiti di sicurezza finanziaria inseriti nei bandi a causa di un’errata interpretazione, che ha di fatto reso nulla la loro offerta. “Questa situazione fa eco ai risultati delle ultime gare per l’eolico onshore, dove molti sviluppatori hanno incontrato la stessa sorte con le loro proposte progettuali”.
La CRE ha assegnato solo 58 MW dei 400 MW originariamente previsti nella gara per fotovoltaico C&I sui tetti. Ha selezionato 16 progetti a un prezzo medio finale di 104 euro/MWh, in aumento del 15% rispetto alla gara dello scorso settembre 2022.
Il regolatore, inoltre, ha selezionato solo sette progetti impianti solari nell’asta per il fotovoltaico a terra, per una capacità totale di 115 MW, contro le aspettative iniziali di 925 MW. Il prezzo medio finale è stato di 82,20 euro/MWh, in aumento del 20% rispetto alla gara di agosto 2022.
Il governo francese ha recentemente annunciato che lancerà a breve una nuova gara d’appalto da 1,5 GW per il fotovoltaico a terra e un’altra gara per 800 MW di capacità sui tetti, al fine di compensare l’elevato tasso di fallimento delle ultime gare.
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