La startup giapponese Girasol Energy e l’ufficio delle imprese della prefettura di Yamanashi hanno rinnovato il più vecchio impianto fotovoltaico del Paese, un campo da 100 kW installato nel 1993.
L’impianto era dotato di un inverter da 95 kW e di 1.800 moduli solari con un’efficienza di conversione della potenza del 13,3%, distribuiti su un terreno di 751 metri quadrati.
“Abbiamo riprogettato l’impianto per massimizzare le prestazioni e continuare a funzionare effettuando riparazioni mirate sulla base della produzione di energia prevista, altamente accurata e calcolata grazie alla tecnologia di simulazione ottenuta dall’analisi dei big data”, ha dichiarato Girasol Energy. “Invece di sostituire completamente i pannelli solari, abbiamo per lo più risistemato il cablaggio, riparato i componenti del sistema di comunicazione e sostituito l’inverter”.
Girasol Energy ha affermato che la ristrutturazione dei sistemi, piuttosto che il riciclaggio dei componenti, è una soluzione pratica per gli impianti fotovoltaici che vedranno scadere la loro tariffa di alimentazione nei prossimi anni.
“Crediamo che, identificando rapidamente le parti difettose ed effettuando riparazioni mirate, anche le centrali elettriche di piccole e medie dimensioni installate da molti anni possano continuare a essere redditizie”, ha dichiarato l’azienda.
Le società non hanno rivelato ulteriori dettagli tecnici sull’impianto fotovoltaico, che attualmente alimenta ristoranti e un campo da golf nelle vicinanze. Il progetto di ristrutturazione fa parte di un’iniziativa lanciata dall’ufficio imprese.
“Questo è il primo tentativo di puntare a 50 anni di funzionamento dell’impianto fotovoltaico”, ha dichiarato l’azienda in un comunicato. “Ripotenziare una centrale solare non significa necessariamente sostituire l’intera attrezzatura. Siamo stati in grado di mostrare chiaramente un percorso verso il futuro in cui la produzione di energia può essere ripristinata effettuando le opportune riprogettazioni quando le apparecchiature si rompono o raggiungono la fine della loro vita utile”.
Le aziende hanno sviluppato una piattaforma Internet of Things (IoT) che consente il monitoraggio remoto in tempo reale degli impianti solari, permettendo agli operatori di monitorare i dati provenienti dai sensori senza linee di comunicazione aggiuntive.
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