SolarPower Europe chiede politiche UE per integrare fotovoltaico e biodiversità

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Un nuovo documento politico chiede un quadro politico europeo intersettoriale per sostenere lo sviluppo di parchi solari attenti alla natura che mitighino gli impatti del cambiamento climatico e contribuiscano al ripristino della biodiversità.

Il documento, pubblicato da SolarPower Europe e dalla Nature Conservancy, definisce il solare inclusivo nella natura come un progetto che evita la conversione di aree naturali protette, si sviluppa su terreni a basso valore di biodiversità e contribuisce al guadagno netto di biodiversità gestendo il terreno in modo da creare un aumento netto della biodiversità autoctona rispetto al livello valutato prima dello sviluppo del solare.

Le caratteristiche dei parchi solari inclusivi della natura includono la piantumazione di alberi autoctoni e prati di fiori selvatici autoctoni, la creazione di luoghi di nidificazione e riproduzione degli uccelli, la creazione di siepi e margini di campo intorno all’impianto solare, la garanzia di un’altezza sufficiente e di uno spazio adeguato tra i moduli fotovoltaici e la creazione di corridoi verdi entro i confini del progetto.

Il documento afferma che i parchi solari inclusivi della natura possono contribuire in modo significativo alla legge sul ripristino della natura della UE, che mira a ripristinare almeno il 20% delle terre e dei mari degradati entro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050.

Mentre il concetto di solare inclusivo della natura si sta diffondendo nella UE, il documento afferma che sono necessarie politiche chiare che aiutino a definirlo, incentivarlo e svilupparlo. L’analisi del documento ha rilevato che attualmente esiste una significativa lacuna politica all’interno dell’Unione. Mentre alcuni Stati membri hanno programmi di incentivazione per il solare inclusivo della natura, pochi hanno stabilito un metodo basato sulla scienza per queste politiche.

Lina Dubina, consulente per le politiche di sostenibilità di SolarPower Europe, ha affermato che un quadro di riferimento a livello europeo dovrebbe definire il solare inclusivo della natura, allinearsi alle politiche comunitarie esistenti e incorporare un sistema di monitoraggio e valutazione.

Il documento afferma inoltre che è necessario sviluppare una guida allo sviluppo dei parchi solari per evitare e ridurre al minimo la perdita di biodiversità nella fase di pianificazione e costruzione, insieme alle pratiche per ripristinare, compensare e/o ottenere un guadagno netto di biodiversità. Il documento suggerisce inoltre di integrare le politiche nei quadri di pianificazione locale, aggiungendo che tali pratiche contribuirebbero a eliminare eventuali disallineamenti e incertezze per gli sviluppatori e gli altri soggetti coinvolti.

“I responsabili politici hanno ora l’opportunità di utilizzare i quadri di riferimento esistenti, come la legge sul ripristino della natura o i criteri non tariffari, nonché di sviluppare ulteriori strumenti per mettere in atto definizioni e indicatori credibili, al fine di promuovere maggiori investimenti nei parchi solari che proteggono e ripristinano la natura”, ha dichiarato Rebecca Humphries, responsabile delle politiche climatiche per l’Europa della Nature Conservancy.

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