I ricercatori dell’Università del Nebraska-Lincoln stanno studiando una spaccatura che parte da sotto il Lago Superiore e attraversa parti del Minnesota, Michigan, Wisconsin, Iowa, Nebraska e Kansas per determinare il modo migliore per accedere all’idrogeno geologico intrappolato. “Per verificare la fattibilità della produzione di idrogeno nel rift, cinque anni fa è stato perforato un pozzo di prova in Nebraska”, hanno dichiarato i ricercatori. “Finora i dati sono promettenti. Gli scienziati ritengono possibile che le condizioni geomeccaniche e biogeochimiche del rift limitino la perdita e il consumo di questo idrogeno generato naturalmente, il che potrebbe lasciare l’idrogeno intrappolato su scala economicamente significativa nel sottosuolo del mid-continent”. Secondo Seunghee Kim, professore associato di ingegneria civile Charles J. Vranek, anche altre fratture del sottosuolo in Francia, Germania, Russia e Africa potrebbero produrre idrogeno. L’Università del Nebraska-Lincoln ha dichiarato che l’idrogeno si rinnova nel sottosuolo quando l’acqua interagisce con la roccia vulcanica, a differenza del petrolio e del gas.
Ricercatori olandesi hanno sviluppato un metodo di misurazione per le emissioni di H2 a basso livello in-situ (semi)-continuo da impianti industriali, utilizzando un campionatore attivo AirCore e un sistema di analisi GC-PDHID. “Le nostre stime sulle emissioni indicano tassi di perdita attuali fino al 4,2% della produzione e dello stoccaggio stimati in questi impianti”, hanno dichiarato i ricercatori in ‘First detection of industrial hydrogen emissions using high precision mobile measurements in ambient air‘, recentemente pubblicato su Scientific Reports. “Questo dato è sufficientemente ampio da segnalare con urgenza la necessità di monitorare e verificare le emissioni di H2 per comprendere la traiettoria del cambiamento climatico nel XXI secolo”. I ricercatori hanno applicato la loro metodologia, che analizza l’intera catena del valore dell’idrogeno, a un parco chimico di Groningen, nei Paesi Bassi, dove sono concentrati diversi impianti di produzione e stoccaggio dell’idrogeno. La perdita è relativa alla produzione giornaliera stimata.
L’Appalachian Regional Clean Hydrogen Hub (ARCH2) ha annunciato una nuova richiesta di informazioni (RFI) per potenziali progetti sull’idrogeno pulito. “Stiamo cercando proposte innovative da aggiungere al nostro portafoglio che dimostrino l’eccellenza nella produzione, lavorazione, consegna, stoccaggio e/o utilizzo finale dell’idrogeno”, ha dichiarato in una nota inviata via e-mail l’iniziativa di collaborazione tra il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, l’industria privata, i governi statali e locali, le istituzioni accademiche, i partner tecnologici e le organizzazioni no-profit.
Il governo italiano ha dichiarato che il Paese prevede di svolgere un ruolo nel trasporto di idrogeno extraeuropeo nell’Unione Europea. “Siamo in una posizione geografica cruciale”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante una recente conferenza a Venezia.
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