Seguire il progetto dall’inizio alla fine, diversificando la tipologia di asset e la presenza geografica. Questa in estrema sintesi la strategia di crescita di Econergy emersa durante l’intervista in via Manzoni a Milano.
“L’interesse nel mercato italiano ci sarà sempre, perché le aziende che operano a livello europeo possono diversificare. Per quanto riguarda i prezzi dell’energia, non penso ci sia certezza da qua a un anno”, ha detto a pv magazine Italia Valentina Scaglione, director asset management di Econergy.
La società riporta di avere una pipeline di 8,2 GW di progetti di energia rinnovabile e di 10,6 GWh di capacità di stoccaggio.
“L’azienda cerca di avere progetti in diverse aree. Abbiamo circa 8 GW di pipeline in Europa, di cui circa 2 GW in Italia. La pipeline è sempre in crescita, anche per gli impianti in costruzione”, ha detto Scaglione.
Econergy ha iniziato anni fa con il mercato secondario in Italia. Si sta ora espandendo, cercando di conquistare nuovi mercati.
“Siamo presenti in Romania, Polonia e Gran Bretagna. C’è una diversificazione sia a livello di taglia di progetti che a livello Paese. Diversificazione anche per quanto riguarda la presenza regionale in Italia”, ha detto Scaglione.
Alla domanda se la società sia interessata a entrare nel mercato moldavo, risponde che “quello che le posso dire è che abbiamo dei business developer che lavorano per cercare di espanderci”.
Mercato italiano: installato del 2024 a 20 MW, aspettative di crescita nel 2025
La crescita in Italia potrebbe essere a doppia cifra nel 2025; la società si dice già pronta a costruire diversi impianti.
“Nel 2024 abbiamo connesso cinque impianti e ne connetteremo altri entro la fine del 2024. Ci aspettiamo di fare molto di più nel 2025. In Romania gli impianti sono più grandi, in Italia più piccoli”, ha spiegato Scaglione, aggiungendo che la potenza dell’installato in Italia del 2024 sarà di circa 20 MW.
Partire da origination e development, con dipartimenti interni, può offrire alla società opportunità in più per adattarsi ai nuovi sviluppi nel settore delle rinnovabili, spiega la director asset management. “Flessibilità in termini di velocità dei processi”, chiarisce Scaglione.
Sottolinea poi che volatilità del prezzo, curtailment e prezzi negativi sono altri fattori di rischio, soprattutto in altri Paesi, confermando che laddove c’è maggiore rischio di curtailment la società ha maggiore interesse per progetti BESS.
“In Italia la maggior parte dei progetti è fotovoltaico, ma stiamo seguendo progetti eolici e BESS. In Europa, abbiamo già un progetto batterie, connesso un paio di settimane fa in Gran Bretagna. Abbiamo un esempio in azienda”.
Parlando di fotovoltaico, Econergy si aspetta una crescita in Italia anche nei prossimi anni.
“Vedo solo una crescita nel settore del fotovoltaico, nonostante i blocchi e le lungaggini a livello autorizzativo. Questo è un trend che può solo aumentare, in termini di impiegati e aziende. Il fatto che anche fondi esteri investano in Italia è, secondo me, dovuto a due aspetti: la producibilità del fotovoltaico più alta rispetto ai Paesi del Nord Europa, associata al prezzo dell’energia”.
L’azienda sta valutando una serie di strategie per monetizzare gli impianti.
“Stiamo considerando anche PPA. Il modello di business è anche questo diversificato. Al momento siamo comunque solo nel segmento utility”.
Ultimo aspetto positivo: il project financing. “Rispetto a tre anni fa, penso che l’interesse delle banche sia in aumento; potrebbero avere molta più fiducia”.
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