L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena) invita i politici e le imprese a fare dell’inclusione di genere un pilastro dello sviluppo futuro del settore dell’energia decentralizzata.
L’ultimo rapporto dell’associazione, “Decentralised Solar PV, A Gender Perspective“, afferma che l’energia rinnovabile decentralizzata, e in particolare quella solare, può fornire l’accesso energetico tanto necessario a comunità remote e difficili da elettrificare. Il rapporto aggiunge che il ruolo delle donne in questa diffusione, in particolare nelle aree rurali, può contribuire ad accelerare l’adozione e l’implementazione di soluzioni energetiche off-grid, guidando al contempo la trasformazione socioeconomica a livello di base.
“La posizione unica delle donne all’interno delle loro comunità fa sì che nelle aree rurali esse siano spesso le principali responsabili dell’energia all’interno delle loro famiglie, il che conferisce loro una profonda conoscenza delle esigenze e delle dinamiche locali”, si legge nel rapporto. “Il loro coinvolgimento nelle iniziative energetiche off-grid può migliorare significativamente l’efficacia e la portata di questi progetti. Le donne possono facilitare la fiducia e la comunicazione tra gli sviluppatori dei progetti e le comunità locali, assicurando che le soluzioni fornite siano adattate alle esigenze e alle preferenze specifiche degli utenti. La loro partecipazione può portare a tassi di accettazione più elevati e a risultati più sostenibili, poiché le donne sono abili nel mobilitare le risorse della comunità e nel promuovere l’azione collettiva”.
I dati dell’Irena indicano che la quota di donne nella forza lavoro globale del settore solare è del 40%. In Africa le donne occupano il 38% di tutte le posizioni lavorative nel settore, ma la quota scende al 24% tra i ruoli scientifici, tecnologici, ingegneristici e matematici nel settore fotovoltaico e al 22% tra le altre mansioni tecniche. Le posizioni di leadership mostrano maggiori disparità, con le donne che ricoprono solo il 18% dei ruoli manageriali e il 15% delle posizioni dirigenziali.
Secondo Irena le donne che entrano nel settore off-grid devono affrontare sfide simili a quelle del mercato on-grid, tra cui vincoli sociali, problemi di percezione di sé, mancanza di opportunità di istruzione e formazione, pregiudizi dei datori di lavoro e dei clienti, divari retributivi, problemi di sicurezza e mobilità e mancanza di flessibilità del posto di lavoro.
Per fare dell’inclusione di genere un pilastro dello sviluppo del settore energetico decentralizzato, il rapporto dell’Irena chiede che il genere sia integrato in tutte le politiche e i programmi energetici, garantendo parità di accesso alle opportunità di formazione, occupazione e imprenditorialità nell’intero spettro energetico.
Secondo il rapporto, i responsabili politici dovrebbero incorporare l’analisi di genere nelle fasi di pianificazione, progettazione e implementazione dei programmi energetici, assicurando che le esigenze, gli ostacoli e i potenziali contributi delle donne siano considerati ad ogni livello.
Il rapporto chiede anche opportunità specifiche di formazione per le donne in tutte le competenze richieste, assicurando che i programmi di formazione siano erogati in formati accessibili alle donne come orari flessibili, centri di formazione localizzati e moduli online per chi si trova in aree remote.
L’agenzia aggiunge infine che il sostegno finanziario, come borse di studio e stipendi, sarà essenziale per aiutare le donne a superare le barriere alla partecipazione e per aumentare gli incentivi per le giovani donne a entrare nel settore. Il rapporto suggerisce inoltre la necessità di migliorare i dati a livello nazionale e comunitario nel settore off-grid per conoscere meglio l’inclusione delle donne nel settore.
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