Oggi, nel pomeriggio, la cerimonia di inaugurazione dell’impianto agrivoltaico avanzato REM Tec da 503 kW presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza. La società franco-italiana fa sapere che si tratta del “primo in Italia con la tecnologia 2.3”.
La tecnologia è a inseguimento biassiale ed è installata a 5 metri da terra. È composta da supporti a traliccio senza funi di ancoraggio. Sui 43 trackers di lunghezza di 10,5 metri, sono installati 774 pannelli bifacciali da 655 W.
La distanza tra le file di pannelli è tra i 15 e 18 metri per testare i diversi livelli di ombreggiamento con diverse inclinazioni, spiega la società.
“Si prevede una produzione annua di 855 MWh. L’energia prodotta dall’impianto sarà autoconsumata nella misura del 90% direttamente dall’istituto”, ha detto Giancarlo Ghidesi, COO di REM Tec, a pv magazine Italia.
Sotto l’impianto verranno condotte sperimentazioni agricole per validare i modelli di crescita di diverse specie.
“Al momento non abbiamo ancora definito un piano di colture; verranno testate a rotazione diverse tipologie di coltivazioni”, ha aggiunto la società.
Secondo Ghidesi, oltre alla maggior produzione elettrica rispetto ad un tradizionale impianto a terra, che la società stima al 30%, la tecnologia biassiale consente un layout dell’impianto allineato con i confini del lotto “favorendo così una maggior armonizzazione con il paesaggio circostante e rispettando anche le esistenti linee di coltivazione”.
Secondo Ghidesi, l’altro vantaggio della tecnologia biassiale è la possibilità di orientare i pannelli in funzione del gradiente di irradiazione desiderata, nella misura ideale alla crescita delle diverse culture.
REM Tec fa poi sapere che ha una “soluzione dedicata per tutti i problemi agricoli contro i cambiamenti climatici”.
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