Aggiornato il piano energetico in Puglia, al 2030 nuove installazioni fotovoltaiche per 3.105 MW

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La Regione Puglia ha aggiornato il proprio “Piano energetico ambientale regionale” (Pear) fissando nuovi obiettivi al 2030. La decarbonizzazione del sistema di produzione di energia elettrica regionale si basa, principalmente, su due azioni: promozione delle fonti energetiche rinnovabili e riduzione della produzione di energia da fonti fossili.

Dopo la recente approvazione da parte della giunta del disegno di legge per le aree idonee, la Regione Puglia, col nuovo piano energetico, fissa al 2030 l’obiettivo di nuove installazioni fotovoltaiche per 3.105 MW e nuove installazioni eoliche on-shore per 3.344 MW, valori pari circa al doppio della potenza installata attualmente. Si assume, inoltre, per la Puglia un obiettivo di installazione complessiva di 641 MW al 2030 di eolico off-shore, poco meno di un terzo dell’obiettivo italiano indicato nel Pniec.

Nello “scenario obiettivo” è stato valutato anche il contributo della produzione di idrogeno verde ipotizzando al 2030 una produzione di 45 mila ton/anno di idrogeno per l’utilizzo dei consumatori finali e 25 mila ton/anno di idrogeno per la miscelazione nella rete del gas naturale.

Immagine: Regione Puglia

Immagine: Regione Puglia

Nello “scenario obiettivo” elaborato dalla giunta la Regione centra tutti gli obiettivi europei e nazionali riducendo del 57% le proprie emissioni serra rispetto al 1990 tramite un risparmio del 9% dei propri consumi energetici rispetto allo scenario di riferimento 2020. Inoltre, coprirebbe i propri consumi energetici per il 56% da FER raggiungendo una capacità installata addizionale rispetto a dicembre 2020 di 7,387 MW. La riduzione del consumo finale lordo passerebbe così da 6.437 Ktep del 2019 a 5.784 Ktep.

Per raggiungere l’obiettivo di una riduzione del 9% dei consumi energetici al 2030, che porterebbe i consumi pugliesi a 5.570 Ktep, il Pear stima che saranno necessari:

  1. un miglioramento annuo del 2,6% dell’intensità energetica finale dell’industria, dei servizi, dell’agricoltura e della pesca;
  2. un raddoppio del numero medio di interventi di efficienza energetica sugli edifici;
  3. una transizione verso una mobilità passeggeri e merci più sostenibile, in primo luogo attraverso una forte penetrazione di veicoli elettrici ma anche tramite l’utilizzo dell’idrogeno.

Sulla minimizzazione del consumo di suolo e degli impatti paesaggistici dei nuovi impianti, il piano promuove:

  • il revamping degli impianti esistenti e l’uso delle tecnologie più efficienti e a minor impatto visivo (+150% potenza installata da revamping impianti a fine vita);
  • la realizzazione di impianti di piccola taglia e integrati nel tessuto urbano e industriale: per quanto riguarda il fotovoltaico si stima che almeno metà della potenza dei nuovi impianti possa essere posizionata su tetti/tettoie con l’obiettivo di invertire il trend passato maggiormente orientato sugli impianti a terra;
  • la ripresa del permitting autorizzativo regionale su impianti utility scale per i quali siano stati accertati i presupposti di compatibilità ambientale e la localizzazione in aree idonee;
  • l’implementazione di adeguate misure di compensazione dovute dai proponenti di impianti di produzione di energia rinnovabile di grossa taglia a vantaggio dei Comuni, anche quali misure di contrasto alla povertà energetica.

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