Martedì dalle 13 la VIII Commissione Ambiente del Senato ha accolto le audizioni sul decreto-legge n. 153/2024 recante “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico”, ovvero il DL Ambiente.
Italia Solare ha criticato che “molte disposizioni contenute nell’articolo 1 incidono in modo rilevante sui procedimenti inerenti gli impianti a fonti rinnovabili e diverse delle norme di interesse del settore sono trattate unitamente a quelle inerenti altri settori”. Pertanto l’associazione teme il rischio che “un vero ed efficace testo unico sui procedimenti di interesse delle rinnovabili non veda mai la luce”.
Un secondo aspetto su cui si è stata posta l’attenzione è la “legificazione di aspetti regolamentari e procedimentali, che irrigidisce la disciplina e complica ogni intervento eventualmente necessario per correggere errori che l’esperienza dovesse mettere in evidenza”.
Pertanto, Italia Solare ha fornito alcuni commenti e proposte inerenti l’articolo 1 e alcuni altri punti del decreto legge consultabili nella memoria dell’audizione.
L’Alleanza per il fotovoltaico, in linea generale, ha accolto con soddisfazione le nuove misure di semplificazione dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale. Ma, ritenendo necessario apportare alcuni correttivi alle norme proposte, ha illustrato alcune modifiche “prioritarie” da apportare al provvedimento.
Tra queste, troviamo: ridurre la soglia di potenza degli impianti fotovoltaici prioritari da 50 MW a 30 MW; prevede il rispetto dei criteri di priorità da parte del Ministero della Cultura per allineare i pareri paesaggistici con i provvedimenti VIA; includere anche i progetti fotovoltaici ed agrivoltaici, oltre a quelli del Pnrr, nell’elenco dei progetti per i quali deve essere garantito il rispetto dei termini procedimentali.
La multiutility genovese ERG ha fornito osservazioni su alcune delle norme contenute nel testo del decreto-legge. L’articolo 1 viene valutato positivamente “a livello concettuale” poiché “ottimizza l’iter di autorizzazione degli impianti a fonti rinnovabili”. Per quanto riguarda i contratti per differenza (CfD), ERG suggerisce che vengano approvati “alcuni interventi normativi mirati con lo scopo di superare le penalizzazioni della tariffa di riferimento per i progetti di repowering”.
Per quanto riguarda invece la proposta di modifica che prevede la necessità di disporre dei titoli di disponibilità delle superfici interessate dall’iniziativa per la presentazione dell’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per gli impianti FER, la società ritiene che “rischia di introdurre un sensibile aggravio nelle attività di sviluppo di tele tipologia di impianto”.
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