Il progetto MECS – Multi Energy Compensator System – è sviluppato dal capofila Seapower, gruppo di ricerca nato all’interno dell’Università degli Studi Federico II di Napoli e oggi vera e propria azienda che opera nello stesso ateneo, ha come obiettivo generale lo sviluppo di un impianto complesso in grado di integrare e gestire l’energia prodotta da più sistemi che sfruttano diverse fonti rinnovabili, quali sole, vento e correnti di marea, ottimizzando costi, efficienza e affidabilità complessive.
“Lo sfruttamento combinato di diverse fonti ha lo scopo principale di ridurre l’effetto dell’aleatorietà e dell’intermittenza tipiche degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, consentendo di regolarizzare i livelli di produzione di energia complessivi”, spiega Seapower.
Il progetto ha quindi come focus una microrete e coinvolge diversi soggetti pubblici e privati, impegnati da tempo in attività di ricerca nel settore delle energie rinnovabili. La compagine di progetto comprende anche l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la società Elettra, attiva nel settore della progettazione e realizzazione di sistemi energetici e di controllo.
A livello tecnologico, tra i protagonisti del progetto c’è GEMSTAR, un sistema di conversione delle correnti di marea sviluppato da Seapower ed attualmente giunto ad un livello di maturità tecnologica pari a TRL6. “Il GEMSTAR è costituito da un sistema galleggiante sottomarino, connesso mediante un cavo di ormeggio al fondale, su cui sono installate due turbine marine.
Nell’ambito del progetto MECS sarà quindi realizzato un modello semplificato in scala del sistema GEMSTAR, al fine di ottimizzare il controllo di potenza. Inoltre, saranno sviluppate le pale delle turbine idrocinetiche, per massimizzarne efficienza ed affidabilità.
“L’innovatività del progetto presentato risiede principalmente nell’integrazione di una fonte di energia rinnovabile perenne e ad elevata predicibilità, come le correnti di marea, con fonti a maggiore carattere aleatorio, come sole e vento, al fine di compensare la variabilità delle altre fonti e ridurre la necessità di accumulo. Anzi si può affermare che le correnti di marea possano essere considerate come delle enormi “batterie naturali”. Il nostro centro è stato pioniere nello sviluppare il Gemstar, L’ Aquilone del Mare, un sistema che sfrutta proprio le correnti di maree”, ha dichiarato il Prof. Domenico Coiro, presidente di Seapower.
Per quanto riguarda il finanziamento dell’iniziativa, siamo nell’ambito di un bando a cascata dello Spoke 2, “Clean energy production, storage and saving” del progetto Ecosister, finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, Missione 4 Componente 1 CUP E93C22001100001.
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