Il disegno di legge per le aree idonee della giunta dell’Emilia-Romagna è pronto per l’aula ma in attesa di conoscere la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale del Lazio sulla legge nazionale. Ne ha parlato a pv magazine Italia l’assessora all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo.
Stando al programma di mandato della giunta presentato a metà gennaio, nei primi 100 giorni del 2025 verrà adottata la legge dell’Emilia-Romagna sulle aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Intervistata da pv magazine Italia a margine di un evento nell’ultimo giorno del KEY di Rimini, Priolo ha confermato che “rimane fermo l’impegno di concludere tra aprile e maggio”. “Dipenderà – ha aggiunto – dalla necessità o meno di intervenire nuovamente sul testo, per noi è pronto per l’avvio verso l’aula dove dovrà essere sottoposto all’iter in assemblea legislativa. Stiamo aspettando di conoscere la sentenza del 5 febbraio per comprendere se quanto abbiamo scritto è coerente o se dovremo rimetterci mano”.
Aree idonee, non idonee e ordinarie
Al momento, ha spiegato l’assessora, il testo prevede aree idonee, non idonee e ordinarie. La differenza tra aree ordinarie e idonee “è soltanto la semplificazione e l’accelerazione dei tempi amministrativi”. Per quanto riguarda le aree non idonee, invece, la giunta le ritiene “difficilmente superabili” con l’inserimento nella norma di criteri che lasciano poco spazio alla discrezionalità per le zone rientranti in questa classificazione.
Stoccaggio
In merito agli impianti di stoccaggio, Priolo ha confermato l’impegno della giunta a disciplinarne la collocazione con la legge che sta venendo definita.
“Al momento abbiamo in corso autorizzazioni di carattere statale per circa 1,2 GW di stoccaggio collocati in prossimità degli impianti per cui è stata richiesta l’autorizzazione” ha spiegato l’assessora. “Proveremo ad avere un’omogeneità tra collocazione dell’impianto a fonte rinnovabile e collocazione dell’impianto di stoccaggio” ha aggiunto.
Priolo ha inoltre ribadito che gli impianti di stoccaggio sono fondamentali per rendere più stabile il sistema delle rinnovabili ma anche che dal punto di vista dell’occupazione del suolo hanno un impatto da tenere in considerazione.
In merito alla possibilità di fornire un accesso prioritario ai progetti che combinano impianto di produzione e di stoccaggio, l’assessora ha così risposto: “Non necessariamente. Il più delle volte gli impianti di stoccaggio non li fa l’operatore che chiede l’autorizzazione, ma l’operatore gestore della rete, come Enel o Hera. È importante che siano in prossimità l’uno dell’altro per evitare una dispersione territoriale”.
Comuni
Per quanto riguarda i comuni, sarà necessario che la pianificazione urbanistica dei progetti sia coerente con la pianificazione territoriale dell’area in cui l’impianto andrebbe a inserirsi. Per cui, anche se la norma primaria dovesse ritenere idonea l’area di interesse, l’impianto non si può fare se è in contrasto con le previsioni comunali.
In ogni caso, ha spiegato Priolo, “al comune compete soprattutto l’autorizzazione in procedura abilitativa semplificata (PAS), mentre a noi competono le altre tipologie di autorizzazione”.
Data center e piano paesistico regionale
Per l’installazione di altri impianti rinnovabili in prossimità di data center dipenderà dove questi ultimi sono collocati e quali sono le caratteristiche territoriali circostanti. “In questo momento il nostro principale data center che è il Tecnopolo di Bologna sta già pensando a degli impianti dedicati” ha dichiarato l’assessora.
Priolo, infine, ha anche annunciato che è in programma per i prossimi mesi un aggiornamento del piano paesistico regionale.
I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.
Inviando questo modulo consenti a pv magazine di usare i tuoi dati allo scopo di pubblicare il tuo commento.
I tuoi dati personali saranno comunicati o altrimenti trasmessi a terzi al fine di filtrare gli spam o se ciò è necessario per la manutenzione tecnica del sito. Qualsiasi altro trasferimento a terzi non avrà luogo a meno che non sia giustificato sulla base delle norme di protezione dei dati vigenti o se pv magazine ha l’obbligo legale di effettuarlo.
Hai la possibilità di revocare questo consenso in qualsiasi momento con effetto futuro, nel qual caso i tuoi dati personali saranno cancellati immediatamente. Altrimenti, i tuoi dati saranno cancellati quando pv magazine ha elaborato la tua richiesta o se lo scopo della conservazione dei dati è stato raggiunto.
Ulteriori informazioni sulla privacy dei dati personali sono disponibili nella nostra Politica di protezione dei dati personali.