Aree idonee, il fotovoltaico negli aeroporti italiani

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dall’edizione speciale Key 2025

Il Decreto Aree Idonee stabilisce che sono considerate aree idonee i siti e gli impianti nella disponibilità delle società di gestione aeroportuale all’interno del perimetro di pertinenza degli aeroporti, compresi quelli nelle isole minori, ferme restando le necessarie verifiche tecniche da parte dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, (Enac).

pv magazine Italia ha intervistato Marco Trombetti, vicedirettore Centrale Coordinamento Territoriale e Diritti del Passeggero dell’Enac. “Al fine di incentivare la realizzazione di impianti a fonte rinnovabile su sedime aeroportuale e perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione del comparto aereo, è stato avviato, già nel 2022, un tavolo di confronto con il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (Mase) con l’intento di semplificare le procedure autorizzative e rendere il sedime aeroportuale ‘area idonea’ all’installazione degli impianti, secondo quanto già previsto dal D.L. n. 199 dell’8 novembre 2021. Il Mase ha accolto la proposta Enac e il Governo ha approvato il decreto-legge 13/2023, pubblicato nella GU del 24 febbraio 2023, che introduce queste disposizioni specifiche”, ha detto Trombetti.

Il percorso per un’aviazione sostenibile

Trombetti sottolinea che la riconciliazione del trasporto aereo con l’ambiente rientra tra i mandati istituzionali dell’Enac. Negli ultimi anni l’ente sta promuovendo iniziative trasversali finalizzate a rendere sostenibili aeroporti e traffici aerei, dialogando con i principali stakeholders nazionali per sollecitare l’attenzione sulla posizione dell’Italia in merito alle politiche da seguire, tra cui la produzione di energia dal fotovoltaico sulle aree aeroportuali residuali non operative, lo sviluppo della filiera dei Carburanti per l’aviazione sostenibili (SAF) e l’introduzione dell’idrogeno nella catena logistica aeroportuale. “La regolamentazione da parte dell’autorità deve essere garante dei diritti degli utenti, ma al contempo anche flessibile per accogliere i cambiamenti introdotti dalle innovazioni tecnologiche, in particolare quelle legate alle fonti rinnovabili e permettere ai gestori aeroportuali di valorizzare gli asset a loro affidati”.

Il manager dell’Enac ha raccontato che la riposta dei gestori aeroportuali italiani è stata finora positiva, con molti progetti arrivati sul tavolo dell’ente per l’approvazione, ma anche già realizzati, riguardanti sia impianti fotovoltaici su coperture di edifici che impianti in grado di sfruttare le ampie superfici libere di cui dispongono i sedimi aeroportuali.
Trombetti aggiunge che in Italia, rispetto ad autorità di Paesi esteri, l’Enac sta attuando sforzi regolamentari per semplificare i processi autorizzativi e fornire delle linee guida per porre i gestori aeroportuali nelle condizioni di sfruttare al meglio gli asset a loro affidati.

“Sottolineo le linee guida emesse nel corso dell’anno 2022 per la ‘Valutazione degli impianti fotovoltaici nei dintorni aeroportuali’ e la policy dell’ente di luglio 2023 che, oltre a prevedere la possibilità di consumare in loco l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, consente ai gestori aeroportuali la valorizzazione a mercato dell’energia eccedente l’autoconsumo, a patto che almeno il 50% del margine economico derivante sia impiegato per lo sviluppo delle infrastrutture dell’aeroporto o per il mantenimento in condizioni di efficienza delle stesse”.

In merito alle aree più adatte all’interno di un aeroporto per installare impianti fotovoltaici, Trombetti afferma che, in linea di principio, non esistono esclusioni a priori. “Ogni progettualità necessita di approfondimenti in merito alla compatibilità degli impianti rispetto alle attività di volo. Dalla vigente normativa nazionale ed internazionale, gli impianti fotovoltaici sono classificati come ‘pericoli’ alla navigazione aerea. Questo implica analisi dedicate al fine di valutare eventuali fenomeni di abbagliamento per i piloti e gli operatori della torre di controllo, ma anche eventuali interferenze e disturbi di natura elettromagnetica”. L’esito da tali analisi viene valutata ed eventualmente approvata dall’autorità. Su questo tema, sul sito istituzione dell’Enac, sono disponibili le linee guida per la “Valutazione degli impianti fotovoltaici nei dintorni aeroportuali”. Si tratta di un documento dettagliato che fornisce tutte le indicazioni per la redazione dei progetti ed il corretto iter di autorizzazione.

Progetti realizzati e in corso

“Segnaliamo in particolare la recente inaugurazione della Solar Farm di Roma Fiumicino per una potenza di 22 MW, così come la messa in esercizio dell’impianto da 1 MW sulle coperture degli edifici dell’aeroporto di Torino Caselle e l’impianto a terra da 5 MW presso l’aeroporto di Trieste. Molti altri impianti sono già realizzati da tempo, come ad esempio presso l’aeroporto di Venezia, Palermo e Bari, e molti altri sono in fase di progettazione avanzata, come a Pantelleria e Catania”, ha dichiarato Trombetti.

In tema di progetti, come accennato da Trombetti, lo scorso gennaio alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin è stato inaugurato l’impianto fotovoltaico da 22 MW all’aeroporto di Roma Fiumicino, situato lungo il lato est della Pista 3.
Aeroporti di Roma (ADR) lo ha presentato come “il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo realizzato in uno scalo europeo e uno dei più estesi a livello globale all’interno di un perimetro aeroportuale”. Realizzato da Enel in collaborazione con lo sviluppatore Circet, occupa quasi 2,5 km, utilizzando circa 55.000 pannelli in silicio monocristallino e la previsione per i prossimi cinque anni, è espandere ulteriormente l’impianto, raggiungendo una capacità installata complessiva di 60 MW. L’investimento complessivo per la realizzazione dell’impianto ammonta a circa 50 milioni di euro, all’interno di un piano più ampio per la generazione di energia rinnovabile e la mobilità sostenibile, che supera i 200 milioni di euro. ADR ci ha spiegato che l’impianto fotovoltaico di Fiumicino non è solo un simbolo del loro impegno nella decarbonizzazione, ma anche un modello per il settore aeroportuale globale.

Un altro esempio virtuoso è quello dell’aeroporto di Napoli, che ha di recente dichiarato di essere il primo aeroporto in Italia ad ottenere l’ACA 5 (Airport Carbon Accreditation), il massimo livello di certificazione ambientale per gli aeroporti e che Gesac, Gestione dei servizi aeroporti campani, è la decima società di gestione aeroportuale al mondo a raggiungerla. pv magazine Italia ha parlato con un portavoce di Gesac, che ha dichiarato: “Il nostro piano strategico, per un importo di oltre 16 milioni di euro, include diverse operazioni, tra cui l’installazione di un impianto fotovoltaico di 2,4 MW con una superficie di circa 15.000 mq, l’efficientamento energetico della caserma dei Vigili del fuoco con l’installazione di pannelli solari termici, la progressiva sostituzione del parco veicoli circolante in aeroporto con mezzi totalmente elettrici e nuove procedure di volo”. L’impianto fotovoltaico è stato realizzato sulle coperture a falda di due hangar in maniera complanare, utilizzando moduli in silicio policristallino. “Tutta l’energia prodotta viene assorbita dalla rete elettrica dell’aeroporto, contribuendo alle attività complessive. Le scelte impiantistiche permettono all’impianto fotovoltaico di soddisfare circa il 15% del fabbisogno energetico totale dell’aeroporto”, ha dichiarato il portavoce dell’azienda.

Impianto fotovoltaico presso Aeroporto di Napoli

Tra gli scali contattati da pv magazine Italia c’è anche l’aeroporto di Torino, che avviato il progetto Torino Green Airport, comprendente anche attività legate al fotovoltaico. Andrea Andorno, l’amministratore delegato di Sagat, Società di gestione dell’ aeroporto di Torino, ha dichiarato: “Sono iniziate nel 2023 con il primo impianto pilota da 80 kW posizionato sul tetto della caserma dei Vigili del Fuoco, presso il sedime aeroportuale, e proseguite con la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 1,44 MW costituito da 3.651 moduli sul tetto di tre aree: la copertura del terminal passeggeri, l’edificio dedicato al BHS-Baggage Handling System e su quello di una palazzina situata in area tecnica”.
Il prossimo passo riguarderà l’ampliamento degli impianti già esistenti con porzioni aggiuntive sul tetto degli edifici aeroportuali e con nuove strutture a terra. “La roadmap per la decarbonizzazione di Torino Airport prevede l’incremento dell’energia elettrica autoprodotta da impianti fotovoltaici, ad oggi già superiore al 14% dei propri consumi annui. Traducendolo in cifre, ha dichiarato che il risparmio dei costi energetici è di circa 320.000 euro”, ha affermato Andorno.

Dal 2021 Torino Airport è partner del consorzio europeo Tulips dedicato alla decarbonizzazione del settore aviation. Il progetto è guidato dall’aeroporto di Amsterdam Schiphol e tra le progettualità sviluppate c’è il nuovo impianto pilota finalizzato al test e alla creazione di una smart grid aeroportuale che utilizza l’idrogeno tra gli altri vettori energetici rinnovabili, l’utilizzo di Ground Power Unit alimentate ad idrogeno e l’impiego di biochar per il sequestro di anidride carbonica in area aeroportuale.

Impianto fotovoltaico presso Torino Airport – credit Sagat

La società di gestione di Trieste Airport Friuli-Venezia Giulia ha attivato un nuovo impianto fotovoltaico di 3.143 kW di potenza installata, integrato con batterie di 600 kW per l’accumulo e il riuso dell’energia rinnovabile prodotta. pv magazine Italia ha intervistato l’amministratore delegato dello scalo, l’ingegnere Marco Consalvo. “Gli impianti sono integrati nel sistema aeroportuale e non sono interferenti con l’operatività. Si tratta di un impianto presso il polo intermodale, sulla copertura del parcheggio multipiano e un altro con moduli a terra, in area air side. Produciamo circa 1,5 GW anno che insieme all’accumulo con batterie ci consente di coprire circa il 70% dell’attuale fabbisogno energetico. Grazie all’uso in autoproduzione dal nostro sistema, nel 2025 stimiamo di avere una riduzione di costo per minor prelievo dalla rete per circa 1 milione di euro”.

Trieste Airport ha spiegato che la completa decarbonizzazione dello scalo regionale avverrà entro il 2027 attraverso l’azzeramento delle fonti emissive di CO2 dirette e indirette. Per farlo, oltre al nuovo impianto fotovoltaico integrato con batterie e alla sostituzione dei mezzi operativi per l’handling con veicoli totalmente elettrici, lo scalo ha programmato, nell’ambito del Piano Quadriennale degli Interventi 2024-2027 approvato dall’Enac, investimenti per la riduzione della dispersione energetica dell’aerostazione e nuove pompe di calore.

Impianto fotovoltaico presso Trieste Airport

Un portavoce dell’Associazione Aeroporti Lombardi ha dichiarato a pv magazine Italia che è “finalmente in corso di realizzazione un campo nel sedime dell’aeroporto di Linate dove era ubicata la vecchia pista di aviazione generale e a Orio al Serio c’è un progetto simile per la zona dei parcheggi remoti”.

In merito a Linate, Assaeroporti ha spiegato che attraverso il Raggruppamento Temporaneo di Impresa con Esapro, SEA, la società di gestione degli aeroporti di Milano, e il Gruppo A2A hanno sottoscritto un accordo per la realizzazione nel 2025 di un impianto fotovoltaico a terra all’interno dell’aeroporto, su un’area a prato di circa 9 ettari nella zona nord-ovest, utilizzando strutture ad inseguimento solare mono-assiale con moduli mono-cristallini, bi-facciali e antiriflesso ad alta efficienza. Secondo quanto riportato dalle aziende, l’impianto sarebbe in grado di produrre oltre 10 GWh di energia all’anno, andando a soddisfare il 20% dei consumi elettrici dell’aeroporto.

Presso l’aeroporto di Bologna, inoltre, sono stati di recente installati due impianti fotovoltaici, uno sulla copertura dell’edificio di smistamento dei bagagli, che conta 240 pannelli e ha una potenza di circa 100 kW, ed un secondo sopra il tetto dell’aerostazione, con oltre 750 pannelli e una potenza di circa 300 kW.
“Parallelamente stiamo lavorando al progetto di un grande impianto fotovoltaico a nord della pista di volo, che contribuirà in maniera determinante alla decarbonizzazione dell’intero scalo. L’impianto, in fase di progettazione, prevede la realizzazione di un campo fotovoltaico da circa 9.500 pannelli che potrà raggiungere i 4,4 MW di potenza”, ha dichiarato un portavoce di Aeroporto di Bologna.

C’è un progetto fotovoltaico anche all’aeroporto di Rimini per una potenza pari a 996,84 kW. L’appalto dei lavori è stato affidato ad un consorzio, l’Associazione Temporanea di Imprese del Gruppo Società Gas Rimini (SGR). A pv magazine Italia i manager di AIRiminum 2014, la società di gestione dell’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino, hanno dichiarato che l’impianto entrerà in esercizio nella primavera del 2025.

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