Solar Group ha sviluppato un progetto fotovoltaico da 14 MW nella provincia di Potenza, a un’altitudine di 830 metri sul livello del mare. L’area interessata presenta un suolo argilloso e una topografia fortemente ondulata, con pendenze che raggiungono il 25%. Le condizioni climatiche, inoltre, sono particolarmente impegnative, con velocità del vento che possono arrivare fino a 47,5 m/s e un carico neve di 2,11 kN/m².
Matteo Dolzan, Project Manager Solar group ha spiegato a pv magazine Italia che “la principale sfida tecnica riguardava l’installazione di una struttura adatta a pendenze superiori al 20%, in grado di resistere a condizioni climatiche difficili, come neve e vento forti. Grazie alla collaborazione con gli studi di progettazione Cormet Service e GVC, è stata individuata Solargik, che produce sistemi di inseguimento fotovoltaico. specializzata in soluzioni solari adattabili al terreno”.
Per sapere i dettagli tecnologici, pv magazine Italia ha allora intervistato Netanel Hansel, Regional Manager di Solargik che sta guidando l’espansione di Solargik in Italia, Francia, Portogallo e Spagna.
Il progetto prevede la realizzazione di due impianti a terra su scala industriale, per una potenza complessiva di 14 MW. Il primo è un impianto fotovoltaico a terra e avrà una potenza di circa 10 MW, per un totale di 13.816 pannelli fotovoltaici Risen da 715 W, suddivisi in cinque lotti distinti. Il secondo impianto è invece agrivoltaico e avrà una potenza di circa 4 MW, composto da 5.564 moduli Risen dello stesso tipo, distribuiti su tre lotti.
“Ciò che rende questo progetto unico è la complessità del terreno che necessitava del nostro sistema tracker in grado di adattarsi a una morfologia così irregolare senza ricorrere a interventi pesanti di movimentazione terra o livellamento”, spiega Hansel.
La presenza di un suolo argilloso, caratterizzato da una portanza ridotta, ha inoltre sollevato preoccupazioni in merito a possibili fenomeni di assestamento.
“A complicare ulteriormente il quadro è la dispersione dei lotti, otto in totale, che ha aumentato significativamente la complessità del layout generale, dei cablaggi e della logistica di cantiere”, ha precisato Hansel.
A supportare la progettazione esecutiva è intervenuta anche GVC Ingegneria, come ci ha spiegato l’Ing. Carlo Restaino: “GVC si è occupata di tutta la fase relativa al permitting, con predisposizione del progetto definitivo e degli elaborati specialistici di supporto.
Grazie al rilievo topografico con sistema LiDAR è stato possibile sin dalle prime fasi della progettazione ottimizzare le aree a disposizione per una predisposizione efficiente del layout”. L’azienda seguirà inoltre le attività di direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione.
Il Regional Manager di Solargik sottolinea che la struttura tracker con layout appositamente progettato per adattarsi a forti dislivelli, evitando qualsiasi intervento invasivo di livellamento, è una scelta abilitante poiché – oltre a essere spesso vietati dalla normativa locale – questi interventi avrebbero comportato costi elevatissimi, compromettendo la redditività del progetto.
“Le accentuate pendenze e la configurazione irregolare del terreno generano inoltre problematiche legate a ombreggiamenti non uniformi, sia tra le file di tracker sia lungo ciascuna fila”. Una criticità che può essere risolta grazie a sistemi di Smart Backtracking avanzati, capaci di adattarsi dinamicamente alla topografia reale del sito.
Proprio in questo ambito, il sistema integrato di Solargik si distingue – ci spiega Hansel – per l’impiego di algoritmi avanzati e intelligenza artificiale, sviluppati per ottimizzare in tempo reale le performance dell’impianto in condizioni topografiche complesse, grazie a una piattaforma proprietaria che unisce controllo e automazione.
“Di fronte alla crescente difficoltà di reperire siti idonei allo sviluppo di impianti fotovoltaici utility-scale”, ha concluso Hansel, “Solargik è attivamente impegnata in nuovi progetti su terreni complessi in Italia, dove le soluzioni intelligenti permettono di aumentare la redditività, ridurre l’impatto ambientale e rendere accessibili aree altrimenti escluse dalla transizione energetica”.
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