Per raggiungere i target prefissati sulle energie rinnovabili, nei prossimi 10 anni è necessario più che raddoppiare le nuove installazioni rispetto a quanto fatto negli ultimi 10 anni. Necessario quindi trovare nuovi modelli di business e conquistare la fiducia dei consumatori. Questi i temi principali dell’EY Energy Summit 2023 – Energy Reset in corso oggi a Roma.
“Il nostro Paese sta portando avanti un percorso positivo per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica per il 2030 così come le nostre aziende che hanno saputo ancora una volta navigare nella non linearità, rivedendo il loro mix energetico in anticipo rispetto alle aspettative”, ha commentato Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West.
Il settore dell’energia ha sempre vissuto una certa volatilità, ma il comparto sta subendo uno shock, più forte di quello vissuto in precedenza. Questo per via delle tensioni geopolitiche che potrebbero avere degli effetti anche nel medio-lungo termine. La transizione energetica sta prendendo velocità. L’urgenza è chiara.
“Nei prossimi dieci anni le interconnessioni nelle reti elettriche europee dovranno triplicare, le pompe di calore installate nel mondo dovranno quadruplicare e la capacità mondiale installata di energia solare aumentare di otto volte”, ha detto Sergio Nicolini, EMEIA Energy Sector Leader di EY.
EY rileva una volatilità dei prezzi delle materie prime “che continua a rappresentare un elemento di criticità”.
Automotive e fiducia dei consumatori
L’automotive è un esempio concreto di quanto costerà la transizione green. Recentemente il Parlamento europeo ha approvato lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, con l’eccezione delle auto e-fuel. Secondo i dati EY, per sostenere la transizione verso i veicoli elettrici, saranno necessari circa 50 TWh/anno, pari al 15-20% dell’attuale la domanda di energia elettrica in Italia.
Il survey EY “Energy Consumer Confidence Index” condotto su 36 mila consumatori in 18 mercati ha identificato una correlazione tra i progressi dei Paesi nella transizione energetica e la fiducia dei consumatori. “I consumatori che faticano a vedere i benefici della transizione energetica non sono fiduciosi che le cose miglioreranno in futuro, mentre man mano che un mercato progredisce in questa transizione la fiducia aumenta”.
Osservando il punteggio dell’indice di fiducia dei consumatori di energia per ciascuno dei 18 mercati analizzati, si passa dalla Cina che è in testa (77,6) grazie agli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nelle rinnovabili, fino al minimo (51,2) del Giappone dove la fiducia è molto ridotta per via degli aumenti dei prezzi dell’energia. L’Italia si posiziona sotto la media globale, riflettendo l’impatto dei trend macroeconomici e della crisi energetica in corso.
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