La Commissione europea non ha potuto confermare a pv magazine Italia di aver ricevuto il Piano Nazionale integrato Energia e Clima (PNIEC) italiano. “Possiamo confermare di aver ricevuto finora 6 bozze di PNIEC aggiornate”, ha commentato la Commissione europea via mail. Il PNIEC italiano non era tra questi.
Al momento della prima pubblicazione di questo articolo, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) non aveva ancora risposto alla nostra richiesta di chiarimenti. In seconda istanza ha chiarito che il governo italiano ha mandato “a Bruxelles” l’executive summary del PNIEC, mentre la versione finale necessita di “editing”. Secondo piani, sarà mandata entro 10 giorni in versione definitiva.
Il MASE ha comunque riportato che l’aggiornamento è stato mandato entro scadenza. Il documento pur non essendo il testo completo è, secondo il MASE, piuttosto dettagliato.
“Inizia così, nei tempi previsti, l’iter di aggiornamento del Piano che condurrà alla approvazione definitiva del nuovo testo entro giugno del 2024”, ha scritto il ministero.
Piano PNIEC secondo il MASE
Il piano rivisto a cui fa riferimento il MASE prevede una quota del 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia che sale al 65% per i consumi elettrici. Il 37% di energia da rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, il 31% nei trasporti e il 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria.
Secondo il governo italiano lo sforzo maggiore sarà legato alla riduzione dei consumi e delle emissioni nei settori legati all’Effort Sharing Regulation. Focus quindi sulla riduzione dei consumi e delle emissioni carboniche del terziario, del settore residenziale, e in particolare della mobilità attraverso un rinnovato ruolo del trasporto pubblico. Attenzione poi all’agricoltura, ai rifiuti e alla piccola-media industria.
Il governo ha inoltre previsto di incrementare il tasso di ristrutturazione degli edifici, spingendo per una maggiore penetrazione di tecnologie per l’elettrificazione dei consumi, l’automazione e l’isolamento delle superfici disperdenti.
Nei documenti pubblicati da diverse testate online, il MASE cita l’importanza di un piano di efficientamento del parco immobiliare della Pubblica amministrazione. Lo scenario di policy, infatti, prevede il conseguimento dei target della EED III in materia di riqualificazione degli edifici pubblici (3% annuo) e di riduzione dei consumi della pubblica amministrazione (1,9% annuo).
Il governo ha sottolineato il ruolo di accumulo e dei pompaggi, sostenendo che la regolamentazione dovrà essere rivista per velocizzare “la fase realizzativa”.
Il governo punta poi sull’ampliamento delle interconnessioni con altri Paesi, sul miglioramento di sicurezza, qualità e resilienza del sistema elettrico, e sull’aumento della capacità di scambio tra le diverse zone di mercato.
In termini di rinnovabili, il governo menziona solare fotovoltaico e termico, energia eolica onshore e rinnovabili offshore, energia geotermica, biogas e biometano “sostenibile”. Cita anche l’importanza di tecnologie di rete, pompe di calore, elettrolizzatori e celle a combustibile, cattura e stoccaggio del carbonio.
Gli obiettivi di crescita della potenza da fonti rinnovabili al 2030 prevedono, nel documento circolato online, un aumento marginale della geotermia (+20% dal 2020) e un aumento assai più significativo di solare (da 22 GW nel 2021 a 80 GW nel 2030) e eolico (da 11 GW nel 2021 a 28 GW nel 2030). Bioenergie e idroelettrico dovrebbero invece rimanere sui livelli attuali.
Nell’update sono stati aggiunti i commenti del MASE e della Commissione europea.
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