Il rischio di connessione alla rete rallenterà le operazioni di repowering in Italia, diminuendo gli effetti delle regole del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e delle recenti semplificazioni normative che potrebbero, per un fondo come Tages, portare a un aumento di oltre il 10% di potenza sul totale installato e un aumento del 25-30% della potenza dei parchi direttamente oggetto di repowering.
“Si può installare, teoricamente, anche il 30-35% di potenza in più, al netto del cambio di geometria delle file per permettere la rotazione dei tracker e installare moduli bifacciali”, spiega Luca Gianni, Project Manager e Asset Manager di Tages Capital SGR. “Questo però solo per gli impianti adatti, o meglio per le sezioni adatte.”
La percentuale degli impianti oggetto di revamping e repowering scende poi in funzione anche della strategia d’investimento che è funzione del periodo d’investimento.
Tages Capital ha due fondi in gestione. Il primo, di 270 MW, è stato completamente investito e la fase di investimento è terminata a inizio del 2019. L’investimento del secondo, da 350 MW di cui 240 MW fotovoltaico e 80 MW eolico, è in fase di ultimazione.
Mentre gli investimenti del primo fondo non consideravano il revamping e repowering per via dell’incertezza legislativa tipica del periodo in cui sono stati fatti gli investimenti, e cioè prima del 2019, gli investimenti del secondo fondo considerano i benefici delle nuove regole pubblicate dal GSE a fine 2017.
Gianni ricorda che Tages Capital ha fatto direttamente esperienza del rischio di connessione in due casi, spiegando che nel caso di nuove infrastrutture di rete non si rientra più nelle procedure autorizzative semplificate, obbligando gli investitori a seguire un procedimento più strutturato come l’Autorizzazione Unica. In questo caso si deve anche scontare il rischio autorizzativo.
“Abbiamo bisogno della capacità di rete che possa ricevere la potenza aggiuntiva senza dover trovare delle soluzioni alternative di connessione non economiche, come una connessione a diversi chilometri di distanza. Costruire quattro chilometri di elettrodotto non ha senso, da un punto di vista privato, per connettere 200 kW”, spiega Gianni a pv magazine. “Per fare un elettrodotto ci stiamo scontrando con un processo di esproprio di terreni che non si sta completando nei tempi sperati”.
Il rischio di connessione porterà, per fondi come Tages, a focalizzare eventuali operazioni di repowering in zone geografiche con maggiore capacità.
Tages prevede operazioni di revamping su circa il 50% degli impianti gestiti attraverso il secondo fondo e solo in minor parte interventi di repowering. Priorità appunto a siti con possibilità di rete in terreni che si prestano a questo tipo d’intervento.
“Abbiamo ipotizzato di operare revamping su 85 MW su un recente portafoglio acquisito. Parliamo di oltre la metà del portafoglio. Alcuni cantieri sono già aperti e alcuni degli interventi dovrebbero concludersi già entro fine anno”.
Prima della conferma del 2021 da parte del GSE, rimaneva ancora il dubbio che non si potessero installare moduli bifacciali. Ora che i dubbi sono stati sciolti, le operazioni di revamping e repowering includeranno, nella maggior parte dei casi, moduli bifacciali. “L’80% degli impianti su cui opereremo interventi di revamping e repowering avranno moduli bifacciali.”
Tages, nel quadro del primo fondo, ha poi cambiato anche pannelli obsoleti per 45 MW attraverso richieste verso i fornitori originari di moduli.
“Alcuni fornitori non avevano ancora la maturità tecnologica per permettere una performance di almeno 20 anni. Alcuni moduli si sfaldavano, si sfarinavano, si delaminavano. Abbiamo dovuto cambiare pannelli. Al netto di questo beneficio, le regole sul revamping ha permesso di passare da strutture fisse a tracker monoassiali, con un aumento del 20% della radiazione solare catturata”.
Le procedure di revamping/repowering ammesse sono stabilite dal GSE nel documento “Gestione esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, diversi dai fotovoltaici, ammessi agli incentivi”, pubblicato a Dicembre 2017.
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