La pronuncia del TAR Lombardia di settimana scorsa non è l’ultima che potrebbe aiutare a fare chiarezza sulla normativa extraprofitti delle rinnovabili, spiega l’avvocato Andrea Sticchi Damiani a pv magazine.
“È stata pubblicata l’ordinanza n. 1744/2023 con cui il TAR Milano ha rimesso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea una serie di quesiti pregiudiziali rispetto alla compatibilità della normativa interna in materia di extra-profitti delle rinnovabili con il Regolamento UE 2022/1854″, ha detto l’avvocato, fondatore dell’omonimo studio con sedi a Lecce, Milano e Roma.
A fronte di circa 1.000 giudizi pendenti, il TAR Milano ha selezionato in modo casuale alcuni “casi pilota” da affrontare in udienza, ha spiegato l’avvocato.
Sticchi Damiani ha seguito i “casi pilota” da vicino, questo primo caso da spettatore e un secondo in qualità di avvocato.
“Questa sentenza è stata resa in un giudizio patrocinato da altri colleghi. Da parte nostra seguiamo circa 600 operatori e siamo in attesa della pubblicazione di altra pronuncia in un giudizio in cui siamo intervenuti per conto dell’associazione di categoria Elettricità Futura”, ha aggiunto Sticchi Damiani.
Spiega poi che, ora, la Corte di Giustizia UE si pronuncerà in circa 18 mesi sulla compatibilità della normativa interna con la disciplina europea. “La tempistica però potrebbe anche essere inferiore”.
Nelle more, il meccanismo non è formalmente sospeso ma è verosimile che il GSE non intimi il pagamento degli importi sub judice agli operatori, aggiunge l’avvocato.
“La decisione della Corte sarà molto importante per l’intera UE in quanto esprimerà principi di carattere generale che potranno valere – sebbene non direttamente applicabili – per tutte le normative nazionali di implementazioni del meccanismo del Regolamento europeo”.
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