Le recenti tempeste di grandine verificatesi in Italia settentrionale hanno posto l’attenzione sui danni che questi eventi atmosferici repentini e violenti possono causare agli impianti fotovoltaici. Diversi proprietari di impianti hanno postato sui social network foto di impianti danneggiati che dimostrano chiaramente la violenza delle grandinate e soprattutto la grandezza dei chicchi di grandine, che in alcuni casi hanno raggiunto anche 20 cm di diametro.
Ma quanto devono essere grandi questi chicchi per danneggiare un impianto fotovoltaico? Quale può essere considerata una soglia critica oltre la quale i danni diventano ingenti? pv magazine Italia ha provato a dare una risposta a questi quesiti rispolverando un rapporto del 2019 della Vrije Universiteit Amsterdam (VUA) che aveva investigato i dati dei danni assicurativi di una grandinata storica avvenuta nel giugno del 2016 in Olanda.
Secondo le conclusioni dei ricercatori olandesi, i danni ai pannelli solari si verificano soprattutto con grandine di dimensioni massime di almeno 3 cm. “I chicchi di grandine più grandi (più di 4 cm) causano in media più danni di quelli più piccoli, ma mostrano anche una maggiore varietà nella quantità di danni ai pannelli solari,” hanno spiegato nel paper “The vulnerability of solar panels to hail”.
A partire da 3 cm possono verificarsi sia danni invisibili che visibili, ma a partire da 4 cm la percentuale di danni visibili aumenta notevolmente.
Le crepe più piccole (microcrepe) non si formano nello strato di vetro anteriore ma nel silicio, non comportando una riduzione della resa iniziale. Dopo alcuni mesi, però, le aree danneggiate possono iniziare a mostrare un rapido calo di potenza e dopo circa un anno le microfessure diventano visibili anche all’esterno del pannello. Tutti i danni riducono poi la durata di vita di un pannello solare.
L’orientamento del tetto rispetto alla direzione della grandine può influire notevolmente sui danni causati dalla grandine ai pannelli solari, spiegano i ricercatori, diventando addirittura più determinante delle dimensioni della grandine stessa.
Ci sono poi delle evidenze empiriche, d’altra parte non troppo significative, che anche l’angolo in cui si trova il pannello solare può influenzare il danno ai pannelli solari. Una maggiore inclinazione, secondo le conclusioni degli scienziati, contribuirebbe a moderare i danni.
Lo studio mostra, inoltre, che la frequenza delle grandinate è in aumento, così come i danni causati dalle grandinate in Europa e nei Paesi Bassi. Ciò indica che gli oggetti esposti, come i pannelli solari, potrebbero diventare più vulnerabili.
“Il rischio grandine e la vulnerabilità dei pannelli solari alla grandine dovrebbero essere inclusi nei modelli di rischio e nelle strategie di adattamento al clima”, hanno scritto i ricercatori olandesi.
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