Un team di ricerca guidato da esperti della Banca d’Italia ha scoperto che, negli anni del boom del fotovoltaico in Italia (2009-2013), le regioni che hanno introdotto riforme di semplificazione normativa per l’installazione di impianti fotovoltaici di “medie dimensioni” (20-200 kW) hanno registrato un aumento del 29% della capacità installata.
La semplificazione normativa si è tradotta in 12 MW aggiuntivi installati per trimestre a livello aggregato, circa il 10% delle installazioni medie trimestrali per la stessa categoria di impianti nel periodo considerato.
“Gli incentivi finanziari da soli non sembrano essere sufficienti per raggiungere questo obiettivo. Infatti, sebbene il costo medio livellato dell’energia del solare fotovoltaico su scala pubblica sia sceso dell’82% tra il 2010 e il 2019 (IRENA, 2020), la crescita del fotovoltaico è stata lenta in quegli anni, nonostante i sussidi finanziari disponibili. È quindi fondamentale indagare l’efficacia di altre politiche di incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili, che non sono di natura finanziaria e riguardano le barriere amministrative introdotte dal quadro normativo”, hanno detto i quattro economisti nel paper “Unburdening regulation: The impact of regulatory simplification on photovoltaic adoption in Italy“.
Il paper pubblicato su Energy Economics suggerisce che le misure di semplificazione normativa sono efficaci nel sostenere la diffusione di impianti di piccole e medie dimensioni e che i benefici superano “probabilmente i potenziali costi socio-economici”.
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