Un gruppo internazionale di scienziati guidati dall’Università di Bristol ha valutato l’impatto delle centrali solari a terra sull’attività dei pipistrelli e ha scoperto che questi ultimi tendono a evitare i luoghi in cui si trovano questi impianti.
Il loro lavoro, esposto nello studio “Renewable energies and biodiversity: Impact of ground-mounted solar photovoltaic sites on bat activity“, pubblicato sul Journal of Applied Ecology, è consistito nell’analisi dell’attività specifica dei pipistrelli e della ricchezza di specie di pipistrelli in 19 impianti fotovoltaici a terra nel sud-ovest dell’Inghilterra.
I ricercatori hanno sottolineato che i pipistrelli di solito evitano le alterazioni antropiche e che la ricerca è stata avviata con l’idea che gli impianti solari avrebbero inevitabilmente ridotto l’attività e la ricchezza di specie. “Abbiamo anche previsto che le specie di pipistrelli sarebbero state colpite principalmente nei loro habitat di foraggiamento/commuting, cioè i foraggiatori di spazi aperti mostreranno un’attività ridotta nei campi contenenti pannelli solari fotovoltaici, mentre le specie che utilizzano habitat di margine e ingombro sarebbero state più colpite lungo gli habitat di confine”, hanno specificato.
L’estensione media delle superfici erbose delle 19 fattorie solari è di 59,6 ettari, e le superfici erbose sono pascolate, falciate o prevedono colture arabili tagliate. L’attività dei pipistrelli è stata monitorata tramite rilevatori per 7 notti consecutive in ogni sito. Sono state raccolte 51.464 sequenze di richiami, che comprendono 10 specie o gruppi di specie.
I ricercatori hanno confrontato l’attività dei pipistrelli registrata presso gli impianti solari con quella di siti di riferimento privi di impianti fotovoltaici. “Abbiamo trovato prove statistiche che l’attività di sei delle otto specie/gruppi di specie è stata influenzata negativamente dai pannelli solari fotovoltaici”, hanno dichiarato. “I pannelli potrebbero indurre alcuni pipistrelli ad alterare le loro rotte di volo, causando potenzialmente un’ulteriore frammentazione del paesaggio ecologico”.
Il team di ricerca, che comprende anche accademici dell’Università ELTE Eötvös Loránd in Ungheria e dell’Università ungherese di Agricoltura e Scienze della Vita, ritiene che i siti fotovoltaici possano ridurre l’attività dei pipistrelli su ampie scale geografiche. “Concludiamo che la valutazione, la mitigazione e il monitoraggio dell’attività dei pipistrelli devono essere presi in considerazione nella pianificazione e nel funzionamento dello sviluppo del fotovoltaico”, hanno sottolineato.
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