La crisi dei prezzi dei combustibili fossili ha accelerato la competitività delle energie rinnovabili. Circa l’86% della capacità rinnovabile di nuova attivazione nel 2022, pari a 187 gigawatt, avrà un costo inferiore rispetto all’elettricità generata da combustibili fossili, nonostante l’inflazione sulle attrezzature e sulle materie prime. Queste sono le conclusioni del nuovo rapporto “Costs of Renewable Energy Production in 2022”, pubblicato dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena).
Secondo gli autori, entro il 2022, la nuova capacità aggiunta dal 2000 avrà ridotto la bolletta del carburante nel settore elettrico di almeno 478,60 miliardi di euro. Nei Paesi non appartenenti all’OCSE, i risparmi ottenuti nel corso della vita dalla nuova capacità installata nel 2022 potrebbero ridurre i costi di 533,82 miliardi di euro.
Per i progetti eolici onshore di nuova attivazione, il LCOE medio ponderato globale è diminuito del 5% tra il 2021 e il 2022, passando da 0,032 €/kWh a 0,030 €/kWh; mentre per i progetti solari fotovoltaici su larga scala è diminuito del 3% su base annua nel 2022, passando a 0,045 €/kWh. Solo i costi dell’eolico offshore e dell’idroelettrico sono aumentati, rispettivamente del 2% (da 0,073 euro/kWh a 0,075 euro/kWh) e del 18%, a causa della riduzione della quota di diffusione dell’eolico offshore in Cina nel 2022 e del superamento dei costi di alcuni grandi progetti idroelettrici.
Sempre a proposito del fotovoltaico, mentre nel 2010 questa fonte di energia rinnovabile era più costosa del 710% rispetto alla soluzione più economica basata sui combustibili fossili, nel 2022 costerà il 29% in meno rispetto alla soluzione più economica basata sui combustibili fossili. “In effetti, la competitività dei costi delle rinnovabili non è mai stata così alta, nonostante la persistente inflazione dei costi delle materie prime e delle attrezzature in tutto il mondo. Le regioni più colpite da questo shock storico dei prezzi hanno dimostrato una notevole capacità di recupero, grazie soprattutto al massiccio aumento dell’energia solare ed eolica nell’ultimo decennio”, afferma Francesco La Camera, direttore generale dell’Irena.
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