La società svedese Svea Solar ha lanciato Svea Solar Home Srl a inizio mese, con cui vuole installare impianti su tetto, per lo più in collaborazione con altre società. La prima partnership è quella con Ikea, ma il managing director della nuova società, spiega a pv magazine Italia che verranno presto annunciate nuove partnership. Nell’intervista spiega il modello di business della società, l’offerta commerciale e le tempistiche di sviluppo. Aggiunge poi che la società si aspetta, nel primo anno di operatività, una potenza installata nel residenziale di circa 4-5 MW.
pv magazine: Siete già presenti in altri mercati come quello tedesco, olandese, spagnolo e belga, giusto? Per quale motivo questa decisione di entrare in Italia? Siete operativi dal primo settembre, corretto? Cosa vuol dire?
Roberto Colombo: L’Italia è presente nel piano industriale del gruppo Svea Solar fin dall’inizio della nostra espansione in Europa, per via del fatto che il nostro Paese occupa una posizione di rilievo nel panorama del fotovoltaico. In particolare, il potenziale per gli impianti su tetto è enorme, pertanto Svea Solar non ha mai messo in dubbio l’apertura del business in Italia. Svea Solar Home è stata costituita a giugno, ma formalmente l’operatività è partita il primo settembre con la gestione di progetti nel centro-nord.
Potete spiegare il vostro modello di business? Si basa su partnership con grandi società, giusto? Avete annunciato la partnership con Ikea, società svedese come voi. Ci dobbiamo aspettare nuove partnership?
Il nostro core business è la vendita e l’installazione di impianti fotovoltaici, sia direttamente sia attraverso accordi di collaborazione con società di rilevanza nazionale ed internazionale. La partnership che lei ha citato è già consolidata in altri quattro Paesi europei e, grazie agli ottimi rapporti, Ikea ha scelto Svea Solar anche per l’Italia, seppur inizialmente con una copertura parziale del territorio. A breve annunceremo anche un paio di altre partnerships con importanti realtà con le quali saremo in grado di offrire soluzioni complete ad alto valore aggiunto.
Per ora quindi siete attivi in tre regioni (Emilia Romagna, Lazio e Lombardia) attraverso la vostra partnership con Ikea e privatamente siete invece attivi in tutta l’Italia del centro-nord, giusto? Quali sono i prossimi passi?
In ogni Paese in cui siamo presenti con una nostra filiale la copertura è a livello nazionale; pertanto, anche in Italia l’obiettivo del 2024 è di offrire le nostre soluzioni in tutte le regioni. Per essere in grado di fornire da subito ai nostri clienti un servizio di alto livello, la scelta strategica è stata quella di iniziare ad operare da settembre a dicembre 2023 solo nelle regioni del centro-nord. Milano resterà la sede centrale di Svea Solar in Italia, ma prossimamente apriremo una serie di hub a livello locale per gestire la logistica e le operations, in modo da essere più vicini al nostro cliente.
Quale il vostro target di riferimento? Quali i clienti a cui volete indirizzare la vostra offerta commerciale?
Nel gruppo Svea Solar abbiamo diverse società per coprire tutte le applicazioni nel settore del fotovoltaico. Una di queste società, per esempio, è dedicata allo sviluppo di grandi parchi fotovoltaici e agrivoltaici, con progetti in vari Paesi europei, Italia inclusa. Svea Solar offre anche servizi quali il noleggio degli impianti, la vendita di energia da fonti rinnovabili e le VPP – Virtual Power Plants. Ad ogni modo, per ora il core business del gruppo è ancora quello degli impianti su tetto, prevalentemente residenziali ma anche C&I: qui si colloca anche la neonata Svea Solar Home Srl, che parte dal residenziale per poi estendere nel prossimo futuro il raggio d’azione anche alle comunità energetiche ed al C&I. I 1200 dipendenti di Svea Solar, con età media sotto i 30 anni, hanno in comune non solo il datore di lavoro, ma soprattutto il desiderio di fare qualcosa di utile per l’ambiente e promuovere lo sviluppo delle rinnovabili; pertanto, il nostro cliente ideale sono le giovani famiglie che puntano ad essere autonome nella produzione e nella gestione dell’energia.
Da quanto ho capito la vostra offerta commerciale sarà in linea con i prezzi già presenti sul mercato italiano, giusto? In cosa vi differenzierete? Offrirete anche impianti in noleggio, giusto? Quali gli altri benefici per il possibile cliente finale?
Nel mondo del fotovoltaico i prezzi dipendono principalmente dal costo dei materiali, oltre che, naturalmente, dal rapporto tra domanda e offerta. Al momento l’impianto fotovoltaico di taglia domestica ha raggiunto prezzi molto convenienti, ma Svea Solar non guarda alla concorrenza per decidere il proprio posizionamento sul mercato. Il focus deve essere il cliente: per una famiglia, l’impianto fotovoltaico deve garantire sicurezza e risparmi per un lungo periodo, almeno 20 anni. In quest’ottica ritengo che, per ottenere i risparmi attesi, contino molto di più la qualità e il livello di servizio che possiamo fornire. Svea Solar utilizza prodotti di qualità e personale con una lunga esperienza nel fotovoltaico, a partire dai tecnici che si occupano della progettazione dell’impianto. Ai nostri clienti offriamo anche l’opzione del finanziamento a tasso agevolato, per andare incontro a tutte le esigenze.
Come detto vi state focalizzando solo sugli impianti su tetto. Questo nonostante la fine del Superbonus. Per quale motivo? Quali le vostre aspettative dal mercato residenziale italiano?
Nel nostro settore il Superbonus ha generato lo stesso effetto del Conto Energia di una quindicina di anni fa: un flusso di operatori poco esperti che hanno beneficiato di una misura limitata nel tempo, studiata solo per risollevare l’industria dopo una crisi senza precedenti. La mia visione è più a lungo termine: l’Italia ha un’alta densità di popolazione e una distesa infinita di coperture su abitazioni monofamiliari, condomini e aziende; pertanto, il potenziale per gli impianti FV su tetto è enorme. In Italia 14 milioni di famiglie vivono in abitazioni private; le altre vivono in poco meno di 1 milione di edifici multifamiliari, che stanno a loro volta diventando interessanti per il fotovoltaico.
Sappiamo che non volete per ora condividere i vostri target per il mercato italiano. È possibile comunque dare delle informazioni per capire quanto vogliate installare? Si parla di oltre mille impianti in Italia per l’anno in corso, giusto? Quale la media degli impianti che volete realizzare?
Personalmente sono entrato nel fotovoltaico nel 2007, pertanto ho vissuto tutte le vicissitudini del settore: incentivi che cambiano, shortage di componenti, crisi internazionali… Sono solo alcuni degli elementi che influenzano, in un modo o nell’altro, l’andamento del mercato. Come ogni azienda seria, anche Svea Solar lavora con un business plan, ma poi bisogna fare i conti con la realtà. Posso solo dire che nel primo anno di operatività ci aspettiamo una potenza installata nel residenziale di circa 4-5 MW.
L’elettrificazione appunto porterà a un cambiamento dei consumi energetici, per esempio nella mobilità. Cosa percepite sul mercato italiano?
L’elettrificazione è l’altro fattore che completa le mie risposte precedenti. Pompe di calore e veicoli elettrici diventeranno lo standard in tutte le case entro pochi anni: quanto gas dovremo importare per generare l’energia elettrica che serve per far funzionare tutti questi dispositivi? La risposta arriva dalle rinnovabili, in particolare dal sole. Svea Solar offre un pacchetto fotovoltaico completo di batteria di accumulo e colonnina di ricarica domestica, per consentire ai propri clienti di sfruttare l’energia generata dai pannelli solari in qualsiasi momento del giorno e della settimana.
Molte società come la vostra hanno lamentato una carenza di personale qualificato. State riscontrando lo stesso problema sul mercato italiano?
In tempi recenti la carenza di personale qualificato è stata spesso associata alle risorse assorbite dai progetti del superbonus. Anch’io concordo parzialmente con questo punto di vista, ma l’Italia (come altri Paesi europei, in primis la Germania) ha un problema che nasce molto prima del Superbonus: mancano i tecnici, i periti, gli installatori. In un Paese in cui la disoccupazione giovanile è molto alta, le nuove generazioni mirano alla laurea, spesso in materie umanistiche, sperando di avere maggiori opportunità nel mondo del lavoro. Non sempre questa scelta paga: quante volte sentiamo dire che i neolaureati devono accontentarsi di stipendi miseri pur di entrare nel mondo del lavoro? Forse la verità è che i lavori in ambito tecnico, più pratici e manuali, non attirano più come una volta. Il risultato è che centinaia di migliaia di aziende faticano a trovare personale tecnico. In Svea Solar Home per ora siamo fortunati: il nostro progetto, e le possibilità di crescita che offre, sta attirando molti talenti.
In termini di prodotti quali sono i vostri principali partner (produttori di pannelli, inverter e batterie)?
Il procurement di Svea Solar ha sede a Stoccolma, dove vengono presi gli accordi con i produttori dei principali componenti dell’impianto. Al momento lavoriamo con Longi, JA, Huawei e altri marchi, ma lo scouting di fornitori è un’attività continua.
Gli aumentati rischi geopolitici richiedono forse anche una diversificazione del rischio e una diversificazione delle collaborazioni con produttori. State già parlando con altri possibili partner europei? Quando ci dovremmo aspettare delle novità in merito?
Per ovvi motivi il nostro settore è molto sensibile alla geopolitica. Ma c’è di più: chi fa della sostenibilità la propria missione, come Svea, deve anche porre grande attenzione ai processi interni e ai propri comportamenti in tutte le fasi del business. Questo è il motivo per cui abbiamo delle risorse dedicate alla riduzione della nostra impronta ecologica e quindi anche alla valutazione di prodotti che siano vicini al concetto del km 0. Quest’anno abbiamo pubblicato il nostro primo Sustainability Report, disponibile sul nostro sito, e nel prossimo futuro annunceremo delle novità importanti per il nostro portafoglio prodotti.
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