La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 100 milioni sostegno della produzione di elettrolizzatori, in linea con il piano industriale del Green Deal.
“Nell’ambito della misura, l’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette. L’obiettivo del regime è lo sviluppo delle capacità di produrre attrezzature strategiche necessarie per la diversificazione delle fonti energetiche. La misura sarà aperta a tutti i settori, ad eccezione delle istituzioni finanziarie”, ha scritto la Commissione.
Il governo italiano ha notificato il regime da 100 milioni alla Commissione il 7 agosto. La Commissione ha constatato che il regime italiano rispetta le condizioni previste dal quadro temporaneo di crisi e transizione. In particolare, l’aiuto i) incentiverà la produzione di attrezzature necessarie per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette e ii) sarà concesso entro il 31 dicembre 2025.
Commenti di Green Horse e Italia Solare
Positivi i commenti sulla decisione della Commissione da parte degli esperti di settore. “Assolutamente positiva la reazione all’approvazione dello schema di aiuti da 100milioni, considerato che grazie a quest’ultimo step i bandi dello scorso marzo, per l’assegnazione delle risorse PNRR per l’uso dell’idrogeno nei settori hard to abate, divengono pienamente efficaci”, ha detto a pv magazine Vanessa Nobile, avvocato della società di consulenza Green Horse.
Secondo Nobile, però, le opportunità per il settore dell’idrogeno italiano non si concludono. Ce ne sono diverse all’interno dei meccanismi e dei fondi europei in supporto alla transizione energetica.
“Ora l’attenzione è tutta rivolta alla possibile partecipazione (e in quale misura!) dell’Italia allo schema della Auction as a service promossa dalla Commissione nell’ambito dell’Innovation Fund. Ricordiamo che questi sono fondi per la produzione di idrogeno verde e che, dunque, completerebbero il quadro dei sostegni all’idrogeno”, ha aggiunto Nobile.
Anche secondo Mauro Moroni, storage & hydrogen group co-coordinator di Italia Solare, il contributo per la produzione di elettrolizzatori in Italia è utile, poiché in questa fase di mercato il supporto all’R&D e alla produzione è fondamentale.
“Da un lato si devono aumentare le prestazioni dei componenti – l’efficienza di elettrolizzatori e fuel cell è fondamentale per lo sviluppo della tecnologia e la competizione con le batterie. Dall’altro bisogna diminuire i costi di produzione, ancora molto elevati a causa delle piccole economie di scala”, ha detto Moroni a pv magazine.
Per l’Europa, secondo Moroni, il vero driver è accelerare con una produzione economicamente efficace di idrogeno verde nel proprio territorio, e questo avverrà solo con una diffusione massiccia e con basso LCOE di fonti rinnovabili, come il fotovoltaico.
“Se si pensa all’Italia, e all’ultima bozza del decreto sulle aree idonee, si capisce come questo possa influire negativamente anche sull’implementazione di un ecosistema legato al mondo dell’idrogeno, che sia esso legato solo alla decarbonizzazione degli Hard To Abate, o che sia anche collegato allo sviluppo della mobilità pesante. Quest’ultimo aspetto critico da valutare, Germania docet”.
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