È pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 261 dell’8 novembre) il decreto “Fondo nazionale reddito energetico”, un fondo che in parte si “autoalimenta” per supportare impianti in autoconsumo per nuclei familiari in condizione di disagio economico.
Gli impianti fotovoltaici devono avere una potenza nominale non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW, “e comunque di potenza non superiore alla potenza disponibile in prelievo sul punto di connessione al momento della presentazione dell’istanza di accesso alle agevolazioni”.
Sono considerati in condizione di disagio economico i nuclei familiari aventi un Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) inferiore a quindicimila euro, ovvero inferiore trentamila nel caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico.
Gli interventi devono essere realizzati su coperture e/o superfici di edifici, unità immobiliari e/o relative pertinenze per i quali il soggetto beneficiario è titolare di un valido diritto reale.
Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica aveva pubblicato il decreto ad agosto. Già allora le risorse finanziarie previste erano di duecento milioni di euro, da suddividere tra 2024 e 2025.
Per ciascuna delle annualità 2024 e 2025, le risorse sono così distribuite: a) 80.000.000 di euro ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; b) 20.000.000 alle restanti regioni o province autonome.
Il contributo in conto capitale dovrà essere compreso tra 60.000 e un tetto di 300.000/500.000 a seconda del soggetto richiedente. All’Articolo 9 il decreto chiarisce anche la struttura dell’incentivo: quota fissa pari a 2.000 euro, quella variabile pari a 1.500 euro/kW.
Il Fondo è alimentato con le risorse derivanti dal controvalore economico connesso al ritiro, per una durata di venti anni, da parte del GSE, dell’energia elettrica non autoconsumata dal soggetto beneficiario.
Il decreto ufficiale affida al GSE la gestione delle attività necessarie all’operatività del Fondo: attiverà i conti correnti bancari; realizzerà una piattaforma informatica digitale per l’acquisizione delle istanze di accesso alle agevolazioni; pubblicherà i bandi per la presentazione delle istanze sul proprio sito; fornirà informazioni e/o chiarimenti per facilitare l’accesso alle agevolazioni, mediante appostiti canali di comunicazione; svolgerà l’attività istruttoria delle istanze di accesso alle agevolazioni; effettuerà i controlli sulla regolarità degli interventi realizzati.
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