StudioAlami, studio di architettura, punta sulla progettazione di impianti che assumano una valenza pubblica, in virtù di una integrazione paesaggistica, che possa aumentare l’accettazione da parte della popolazione locale, soprattutto in Puglia.
“I progetti a cui stiamo lavorando vogliono mitigare l’impatto paesaggistico degli impianti, con la realizzazione di infrastrutture verdi che rendano l’ambiente agricolo più ricco dal punto di vista ecosistemico. Vogliamo realizzare dei giardini agrivoltaici”, Fabiano Spano, socio fondatore di StudioAlami, ha detto a pv magazine.
Secondo Spano, l’agrivoltaico può giocare un ruolo rilevante per sviluppare nuove modalità di integrazione tra la produzione agricola, la produzione energetica e il paesaggio in una regione come la Puglia che ha già vissuto una forte sottrazione del suolo agricolo con gli impianti a terra durante i precedenti Conto Energia.
“Nelle aree a valenza paesaggistica, l’impianto non si vedrà e risulterà completamente schermato. Diversifichiamo poi le tipologie di colture e applichiamo la riforestazione: tra agricoltura alternativa e riforestazione aumentiamo tra il 40 e il 60% il grado di naturalità dell’area,” ha detto Spano.
Durante la conferenza sull’agrivoltaico di martedì e mercoledì a Strasburgo, Spano ha presentato due progetti a cui sta lavorando.
StudioAlami è project leader per i progetti agrivoltaici di Hope Group in Italia. Nell’ambito di questo partenariato ha progettato le opere di mitigazione paesaggistica di un parco agrivoltaico a Presicce-Acquarica, in provincia di Lecce.
“Il progetto Santa Luca, con una capacità installata di 24 MW, punta al reimpianto di un uliveto di 40 ettari su terreni colpiti dai cambiamenti climatici e dalla Xylella fastidiosa che ha sterminato gli uliveti storici della parte meridionale della regione,” ha detto Spano.
StudioAlami riferisce che Hope Group ha avviato la procedura di valutazione impatto ambientale (VIA) nazionale presso il MASE.
“Il prossimo passo sarà la valutazione delle osservazioni da parte degli enti preposti che ci aspettiamo nei prossimi mesi,” ha detto Spano.
StudioAlami non ha ancora parlato con le associazioni locali, ma intende coinvolgerle nella realizzazione di programmi di fruizione degli spazi agrivoltaici per eventi di formazione, ma non solo.
“Le aree di fruizione creano dei percorsi al di fuori delle aree di agricoltura intensiva, dove le persone possano correre, organizzare eventi o raccogliere erbe e frutti spontanei.”
Il progetto ha anche un valore sperimentale: attraverso il parco nel leccese le società vogliono testare un sistema resiliente per le colture a rischio a causa dei cambiamenti climatici.
“Lo scopo è individuare la migliore combinazione tra colture agricole e agrivoltaico per lo sviluppo di futuri progetti,” ha detto Spano.
Secondo StudioAlami, l’agrivoltaico in Puglia ha un’altissima possibilità di contribuire alla sostenibilità delle aziende agricole, che vivono un periodo di crisi e trasformazione.
Il secondo progetto presentato a Strasburgo, che ha vinto il concorso Agrivoltaic for Noah’s Ark, propone la realizzazione di una tensostruttura di supporto ai pannelli fotovoltaici. Agrid, questo il nome del progetto, è ispirato dalla canopea della foresta che protegge e mitiga il microclima dell’ambiente sottostante.
“È un progetto da 3,4 MW su 4,6 ettari di risaia presso le strutture di NeoruraleHub a Giussago (Pavia), una società di economia circolare che sviluppa innovazione nell’ambito della filiera agricola integrata,” ha detto Spano.
Il progetto, adesso in fase di ricerca e sviluppo, potrebbe essere realizzato entro due anni. La tempistica di realizzazione e l’inizio del processo autorizzativo non sono però ancora definiti.
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