Francia, Australia, Danimarca, Canada, Irlanda, Italia, Polonia e Svezia sono i Paesi più virtuosi che hanno aumentato la loro attrattività per gli investimenti e le opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili negli ultimi sei mesi. Lo dice EY nella 62esima edizione del rapporto “Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI)”.
“L’Italia guadagna una posizione, rispetto all’edizione scorsa, passando alla 14esima. Il Paese si è posto, infatti, ambiziosi obiettivi nell’ambito delle energie rinnovabili, puntando ad aumentare la quota di rinnovabili nei consumi finali del settore elettrico fino al 65% entro il 2030”, ha detto EY.
La società di consulenza ha rilevato un maggiore interesse per il mercato nazionale dei PPA (Power Purchase Agreement) in Italia e il ruolo rivestito dall’idrogeno verde nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC): fino al 42% dell’idrogeno usato in Italia dovrà essere prodotto attraverso elettrolisi entro il 2030.
La sfida per il raggiungimento degli obiettivi energia e clima rimane comunque complessa.
“Per raddoppiare entro il 2030 la produzione di energia da fonti rinnovabili, le stime indicano che il nostro Paese dovrà colmare un gap di circa 11 GW rispetto ai target stabiliti per l’energia eolica e di 35 GW relativamente al fotovoltaico”, ha commentato Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transaction Energy Leader.
EY osserva poi l’incertezza normativa che caratterizza il Paese. La società di consulenza sottolinea che il mondo delle rinnovabili è in attesa della pubblicazione delle Disposizioni Tecniche di Funzionamento (DTF) di Terna per lo stoccaggio e della finalizzazione del decreto FER-X del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
“La scala di intervento del decreto FER-X è di almeno 10 volte più grande rispetto al precedente decreto e i numeri, pur indicativi, indicati nella bozza (60 GW da inserire nel meccanismo nei prossimi 5 anni) suggeriscono che la gran parte del mercato delle rinnovabili potrebbe esserne coinvolto, incluso eventualmente il fotovoltaico in area agricola, finora escluso”.
A livello internazionale EY sottolinea la leadership di Stati Uniti, Cina e Europa settentrionale. Per gli Stati Uniti EY sottolinea il ruolo degli incentivi dell’Inflation Reduction Act (IRA), nel caso di Cina e Germania sottolineato il ruolo crescente dell’eolico offshore.
“Paesi come Stati Uniti, Germania e Cina sono in cima al ranking di EY nonché stabili rispetto alla precedente edizione del RECAI risalente a sei mesi fa mentre salgono in maniera significativa nell’indice i mercati nordici quali Danimarca, Svezia e Norvegia”,
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